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Perché non seguiremo il Torino “Lovers FF 32” di film a tematica LGBTQ

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di Redazione Gaiaitalia.com, #Torino

 

 

 

Sono molte le ragioni che ci hanno spinto a decidere di non seguire il “Lovers FF 32”, che è poi ciò che resta del glorioso Festival del Cinema Omosessuale di Torino, da Sodoma a Hollywood: innanzitutto l’orrenda pantomima creata dalla giunta Appendino – che dopo il 3 giugno avrà altre gatte da pelare – per far fuori Giovanni Minerba fino a quest’anno direttore di quello che tutti gli addetti ai lavori hanno considerato per decenni il miglior festival del Cinema a tematica omosessuale del mondo; in secondo luogo la programmazione imbarazzante piena e strapiena di cose già viste e riviste in rete, tutte al modico prezzo di 10 euro a cranio. Non ultima la scelta di far pagare gli accrediti stampa la cifra di € 35,00 come se il lavoro di dare visibilità al festival non fosse già “un prezzo da pagare” sufficiente.

Dunque, come è  verificabile nelle prime pagine del volantino del programma, l’accesso per ogni singolo evento è di 10 euro: prezzo da pagare anche nella serata d’inaugurazione per tutto il pubblico, meno che per una grande abbondanza di invitati che affollavano la sala, attirati probabilmente più da Violante Placido che dalla qualità della programmazione. C’ha poi stupito la quasi totale mancanza di visibilità della manifestazione in luoghi che non siano antistanti il cinema che ospita l’evento [sic] e la poca attenzione riservata ai prezzi speciali per studenti. Se accreditarsi come stampa costa € 35 – ci scuserete se sottolineiamo che al Festival di Toronto l’accredito stampa costa meno e si vede cinema mai visto prima – il costo dell’abbonamento per l’intera manifestazione costa 80 euro, riduzione a 60. Mentre il MIX Festival di Milano è gratuito. E gli studenti? E i giovani? Le agevolazioni sono riservate soltanto a chi eventualmente sia socio di qualche associazione LGBTQIA (rstuvz)?

Non sono tanto importanti le risposte. Lo sono le scelte. E noi abbiamo scelto di non seguire più la manifestazione, se non annunciandone l’inizio e partecipando alla conferenza stampa che ci auguriamo sarà meno insulsa di quella del 2017, ammesso che dopo questo articolo ci vengano ancora inviati i comunicati relativi. L’articolo è firmato dalla redazione, come dev’essere, ma la scelta finale è stata della direzione del giornale. Che non succeda di prendersela con le persone sbagliate.

 

 

 

(16 giugno 2017)





 

 

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