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I conti in rosso della Sindachissima Appendino che sono “colpa di Fassino”

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di G.G.

 

 

 

 

La “più amata dagli Italiani”, che non dev’essere un titolo che porta bene, ha l’acqua alla gola perché i conti del Comune di Torino non tornano, anzi sono proprio in rosso, così che si riduce il capitale delle società partecipate e saltan fuori venti milioni di euro: 6,3 milioni già impegnati e 13,7 che vengono messi lì a calmierare i conti, o meglio, “13,7 milioni che andranno a incidere sulla cassa e per i quali è previsto un utilizzo vincolato, ad esempio per il pagamento dei debiti”. Al PD la cosa non è piaciuta granché, ma la Sindachissima ha sempre la risposta pronta: “Lo facevate anche voi”. Che è la risposta sbagliata.

Perché è sbagliata? Perché almeno la Giunta Fassino sapeva cos’era un bilancio di previsione, cos’era un’amministrazione, cos’era programmare; in più il PD non ha negato che l’operazione fosse già stata messa in cantiere da Fassino (fatto che spiega come mai 6,3 milioni di quei venti che escono dal bancomat-partecipate siano già impegnati), ed ha semplicemente contestato ad Appendino il suo continuare ad improvvisare appoggiandosi sulle misure – anche quelle non giustissime – della Giunta precedente. Son ragazzi, direte voi. Ma governano, risponderemo noi. E lo fanno peggio del peggio immaginabile.

L’assessore al Bilancio di Appendino non ci va giù leggero. Scrive Repubblica che proprio a causa dell’operazione messa in campo da Appendino “le riserve della finanziaria comunale scenderanno da 335 a 315 milioni di euro”; “Vanno trovati 70 milioni di euro – ha detto infastidito l’assessore al Bilancio, Sergio Rolando – E se questo è l’andazzo, la vedo dura”. Anche noi, che in Comune non ci siamo.

Ci troviamo quindi di fronte all’ennesimo miracolo del M5S che viene disatteso per incapacità gestionale ed anche alla Sindachissima più Amata dagli Italiani non resta che dare la colpa a qualcun altro, il suo predecessore, così come ha scaricato la colpa del disastro del 3 luglio sui “venditori abusivi”. Nel frattempo la consigliera dem Canalis attacca: “Invece di procedere responsabilmente a una seria politica di entrate e di ristrutturazione della spesa si cerca di scaricare la crisi di liquidità del Comune su Fct, ma Fct si trova a sua volta in crisi di liquidità: non mi sembra saggio, dunque, usare la società come un bancomat”. Anche se qualche responsabilità il PD ce l’ha.  Primo fra tutti avere fatto una campagna elettorale perdente di fronte ad un fenomeno, quello degli incapaci a 5Stelle al governo, che i torinesi (e i romani e troppi altri) vedevano come l’unica alternativa possibile.

 

 

(23 giugno 2017)

 




 

 

 

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