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Teatro degli Acerbi “Dormono…sulle colline”, narrazioni e canti tra le lapidi di un cimitero. Il 18 agosto

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di Redazione, #spettacoli

Lo spettacolo dal vivo trova ogni anno dall’estate una delle sue espressioni più popolari dell’incontro sul nostro territorio con la rassegna “Cunté Munfrà – dal Monferrato al mondo”, continuando il suo percorso attraverso le stagioni, i tempi e i momenti rituali. E’ una rassegna che si è affermata per la sua unicità ed attenzione alla valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte.

Torna a grande richiesta in questa rassegna lo lo spettacolo itinerante del Teatro degli Acerbi “Dormono…sulle colline”, narrazioni e canti tra le lapidi del cimitero di Scurzolengo (AT) mercoledì 18 agosto, su iniziativa dell’amministrazione locale e del sindaco Gianni Maiocco, da sempre attento e appassionato alle iniziative culturali ed al territorio.

Il Teatro degli Acerbi, fresco di riconoscimento ministeriale per la propria attività nazionale di realizzazione di spettacoli, ha alle spalle oltre un ventennio di attività e ha maturato una grande esperienza e riconoscibilità per creazioni per i territori: presenta questo “esperienza” come «narrazione poetica itinerante» in un cimitero di paese.

I testi sono una rivisitazione d’autore di alcune delle più celebri pagine dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, sapientemente rilette da Pietro Giovannini, editore e giornalista, acuto osservatore del territorio e dotato di sicuro gusto letterario e artistico.
Nelle sue mani i testi di Masters vengono ambientati tra Langa e Monferrato e proprio in virtù di questo straniamento i personaggi divengono ancor più archetipi. Per dirla in parole povere: «tutto il mondo è paese». Quindi poco importa se il ladruncolo di paese va a combattere tra i Mille di Garibaldi anziché nella Guerra di Secessione, o se il marito fedifrago si fa «rapire» da briganti di Baldissero anziché dai pirati del lago Michigan. L’umanità tra gloria e miseria, è la stessa, la sua condizione può cambiare a seconda delle circostanze, ma è destinata a fare la stessa fine.

Accanto al testo di Masters-Giovannini, vi sono le canzoni di Fabrizio De André, probabilmente colui a cui il poeta statunitense deve di più in termini di popolarità in Italia, grazie a quel capolavoro che è l’album «Non al denaro non all’amore né al cielo» che viene parimenti rievocato dagli Acerbi.
In scena Patrizia Camatel, Dario Cirelli, Fabio Fassio, Elena Romano con le musiche dal vivo di Tiziano Villata.

Gli attori e il musicista appaiono e scompaiono tra le tombe, conducendo a gruppi gli spettatori in un percorso di circa un’ora tra le lapidi di pietra, gli alberi e i cespugli che da soli compongono la più perfetta delle scenografie. Le note e le parole in un cimitero hanno più peso perché si è più disposti all’ascolto, si è più abituati al silenzio; e le note e le parole risuonano più pure invitandoci ad alzare lo sguardo verso il paesaggio, verso i luoghi dove queste persone che ci parlano abitavano e animavano: vite tragiche o monotone, insignificanti, piene di cose da fare ma tutte ugualmente riassunte qui ed ora.

Nel cimitero di Scurzolengo, per piccoli gruppi di spettatori, le repliche il 18 agosto saranno alle ore 19, 20.45 e 22.30 corrispondenti a luci ed emozioni diverse legate al sole, al tramonto, alla notte.

Lo spettacolo è gratuito e saranno rispettati i protocolli COVID-19 per lo spettacolo dal vivo.

A seguito del D.L. n.105/2021 l’accesso agli spettacoli aperti al pubblico è consentito in zona bianca esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi COVID-19. Le disposizioni non si applicano ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della Salute.

Prenotazione necessaria qui.

La rassegna è promossa dal Comune di Castagnole Monferrato e della casa degli alfieri /Archivio Teatralità Popolare ed è sostenuta dalla Regione Piemonte, dai Comuni ospitanti, dalla Fondazione CRT, è stata ideata da Luciano Nattino ed è diretta da Massimo Barbero.

Per informazioni: www.archivioteatralita.it.

 

(18 agosto 2021)

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