di Redazione #ValledAosta twitter@torinonewsgaia #Politica
Secondo un comunicato di Fratelli d’Italia giunto in redazione “I giorni passano, anzi passano le settimane, e la dimezzata Giunta regionale non è ancora riuscita a trovare il tempo per depositare il disegno di legge relativo al terzo provvedimento anticrisi per famiglie, imprese, lavoratori e comuni, nonostante l’annuncio in pompa magna di ormai una settimana fa. Un fatto grave, che per l’ennesima volta dimostra quali siano le reali priorità di coloro che governano attualmente la Valle d’Aosta, impegnati in questi giorni in audizioni parallele a quelle già effettuate dalla commissione allo scopo di promettere a chiunque interventi ad hoc se non addirittura ad personam, alla faccia di quei movimenti che, pur esprimendo il Presidente della Regione facente funzioni, hanno ancora il coraggio di invitare gli altri a mettere da parte gli interessi elettorali. Una ricerca spasmodica del consenso che si sta giocando sulla pelle di decine di migliaia di valdostani e del tessuto produttivo locale, costretti a elemosinare aiuti che in altre Regioni sono già sui conti correnti dei beneficiari. Una situazione che non può più essere tollerata, perché la delicata fase della ripartenza è adesso, perché i soldi servono subito, non in estate inoltrata, quando le attività e le imprese saranno forse già chiuse”.
Così i coordinamenti regionali di Forza Italia e Fratelli d’Italia commentano lo slittamento a giugno dell’approvazione del terzo provvedimento regionale anticrisi per famiglie, lavoratori e imprese da parte della Giunta regionale, che soltanto a quel punto potrà approdare alla seconda commissione consiliare ‘Affari Generali’ e poi in Consiglio Valle, ma si guardano bene dal commentare – e ricordare – che Fratelli d’Italia in Europa è contro, insieme a Salvini e a Olanda, Svezia, Danimarca ed Austria, il #RecoveryFund e “dimenticano” che i conti si fanno quando i soldi ci sono non per prendere voti.
Così continuano a commentare: “Siamo in una situazione paradossale: chi governa ha annunciato a gran voce quanto contenuto nel terzo pacchetto di interventi, ma a oggi non ha depositato un bel niente, non permettendo così nemmeno la presentazione di proposte ed emendamenti al testo a chi come noi li ha già pronti, in un’ottica di collaborazione seria, concreta e costruttiva. Nel frattempo si ipotizza però la convocazione urgente del Consiglio regionale per correggere in corsa i pasticci contenuti nella seconda legge anticrisi del 17 aprile, che noi non abbiamo votato e che a oltre un mese dalla sua approvazione, ha visto poco o nulla finire nelle tasche di famiglie, piccoli commercianti, artigiani, ristoratori, lavoratori in cassa integrazione, partite Iva e lavoratori autonomi valdostani. Alla faccia della solita Giunta regionale dimezzata, che aveva annunciato per il 10 maggio l’attivazione di tutte le misure contenute nella legge 5/2020. Se poi aggiungiamo gli annunci sul rientro a scuola dei ragazzi già a maggio, progetto cassato dalle stesse famiglie interpellate, e sull’ospedale Covid da adibire nella clinica di Saint-Pierre, all’insaputa però della stessa società privata che la gestisce, ecco emergere in tutta la loro gravità impreparazione e superficialità. Il tempo è scaduto, il tessuto economico-produttivo è in ginocchio e in attesa di risposte da troppo tempo. Risposte che, evidentemente, la dimezzata Giunta regionale non è in grado di fornire”.
E non stupisce nemmeno troppo che la tipica destra sovranista italiana dai tempi del milione di posti di lavoro che nessuno ha mai visto (se non con il segno negativo) propagandati dal Senile di Arcore, non abbia mai perso il gusto per la propaganda a qualsiasi costo anche in tempi in cui ciò che Fratelli d’Italia vota in Europa rimbalza in Italia in tempo reale e dovrebbe essere chiaro che la propaganda funziona per un po’ poi non funziona più. Certo l’opposizione fa opposizione, ma se la facesse anche oltre le facili grida sarebbe tanto di guadagnato per l’opposizione e per la maggioranza.
(22 maggio 2020)
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