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Il capo, un 77enne, veniva chiamato il “Dottore”, era il leader e era venerato come un dio. Le “prescelte”, giovanissime e anche bambine, spesso provenienti da ambienti facoltosi, venivano avvicinate tramite psicologhe, scuole di danza o erboristerie, indottrinate con quelle che venivano definite “pratiche magiche”, in realtà – come scrive Repubblica – pratiche sessuali “spesso estreme e dolorose, vere e proprie torture” per “annullare “l’io pensante” e isolarle dal mondo esterno.
Dopo il racconto di una delle vittime, una ragazzina, sono stati necessarie due anni di indagini degli agenti della squadra mobile di Novara e del servizio centrale operativo della Polizia di Stato, coordinate dalla Dda della procura di Torino, con l’applicazione di un magistrato della Procura di Novara, per sgominare la psico setta, un’organizzazione criminale “impenetrabile e tutt’ora attiva”.
L’articolo di Repubblica al quale vi rimandiamo qui fornisce ulteriori ed agghiaccianti particolari.
(20 luglio 2020)
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