di G.G.
In queste ore di battaglia decisiva per la presidenza della Repubblica non sarebbe sano lasciare da parte le ambizioni personali, le vendette personali, i nuovi assetti, pesi, ed equilibri che dovranno essere messi in campo per ciò che rimane della legislatura che porterà alle elezioni del 2023.
Chiunque sarà eletto al Quirinale, la sensazione è che la necessità di un rimpasto di governo sia alle porte e che la tentazione di Salvini possa essere quella di barattare la testa di Lamorgese con un eventuale appoggio al candidato X in modo di poter ritornare in possesso della poltrona di ministro degli Interni che si giocò con la famosa frase “Datemi pieni poteri”; l’infausto baratto potrebbe essere lo scambio necessario a garantire la presenza a Palazzo Chigi di un presidente del Consiglio – Draghi o qualcun altro – che continui a navigare dentro le agitate acque di questo governo di unità nazionale fino al prossimo scannatoio elettorale.
(24 gennaio 2022)
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