di Redazione Politica
“Siamo ovviamente contenti – dichiara il Consigliere regionale Diego Sarno – che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni abbia iniziato ad affacciarsi al mondo della lotta alle mafie, al valore che questa costituisce nell’affermare i principi repubblicani, partendo, come le è forse più congeniale, dall’apprezzamento del prezioso lavoro delle forze dell’ordine, per approdare prima o poi, si spera, al valore dell’antimafia sociale, altro elemento dirimente. E speriamo vi approdi presto, per evitare di pronunciarsi con altri strafalcioni che dimostrano l’assoluta inconsapevolezza riguardo all’enorme lavoro di quelle persone che, quotidianamente, si battono contro le mafie e contro la cultura mafiosa in Italia, le stesse persone che dice di voler celebrare proponendo il 16 gennaio come data simbolo della lotta contro le mafie.”
“Dal 1996 in poi – prosegue il Consigliere Sarno – tutti i 21 marzo sono stati l’occasione per centinaia di migliaia, addirittura milioni di militanti, attivisti, rappresentanti delle istituzioni, cittadini che scelgono di non cedere alla logica del clan e dell’egoismo parassita, per potersi riunire nei tanti cortei che hanno animato oltre 25 equinozi di primavera, simbolo della rinascita, dei semi di memoria che germogliano nella primavera della speranza di una società più giusta ed equa. Durante i 21 marzo di tutti questi anni abbiamo commemorato le tante, troppe vittime delle mafie, ripartendo da quei nomi, da quei volti per ridare senso a una lotta che è patrimonio di tutta la nostra Repubblica, come dimostrato peraltro dalla scelta della Camera dei Deputati, in data 1° marzo 2017, di riconoscere quegli oltre 20 anni di sforzi da parte di movimenti come Libera approvando la legge che istituisce il 21 marzo quale Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Una scelta condivisa peraltro dagli allora deputati FdI.”
“Ci auguriamo – continua l’esponente dem – che si tratti di semplice ignoranza: sarebbe perdonabile, se la premier volesse tornare sui propri passi e correggere le proprie dichiarazioni, fatte forse in preda al delirio di onnipotenza. E anche se la nostra Presidente non sembra esserne consapevole, Libera e le tante associazioni a lei aderenti, animano la riflessione sulla memoria da molto tempo e noi che ne facciamo parte sappiamo ben distinguere i tentativi di riscrivere la Storia per fare il proprio gioco.”
“Infine – conclude il Consigliere Sarno – questa è evidentemente una provocazione, un modo per approfittare di tutte le voci che si leveranno contro questa scelta per fare becera demagogia e accusare chi si opporrà di non essere veramente mossi dallo spirito dell’antimafia. Verremo accusati di voler semplicemente fare opposizione contro di lei che, invece, sarebbe la paladina che propone di fare memoria sulla lotta alle mafie, come se non si facesse già da decenni. Cara presidente Meloni, se ha a cuore una battaglia, tenti di camminare al fianco di chi la conduce da tempo invece che proporre di sostituire i simboli che ci uniscono nella lotta: non sarebbe forse assurdo tentare di avvicinarsi ai lavoratori che sorreggono la nostra Repubblica, proponendo una qualunque data che non sia il 1° maggio per celebrarne il ruolo e il valore? Cara presidente Meloni, se ha davvero a cuore l’antimafia, prenda le distanze dai tanti parlamentari e studiosi che stanno mettendo in discussione strumenti legislativi quali il 416 ter (scambio elettorale politico-mafioso), la 109/96 (confisca dei beni alle mafie) o il 41 bis (detto impropriamente “carcere duro”). Questo, e non cancellare i forti simboli che già ci uniscono nella lotta alle mafie, è ciò che ci aspettiamo da chi ci governa per sostenerci nella lotta alle mafie.”
Così un comunicato stampa giunto in redazione e pubblicato integralmente.
(16 gennaio 2023)
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