“Io conosco meglio di te gli studenti, tu non sei uno studente, sei solo un provocatore”, così il ministro Valditara quello che “gli studenti devono soffrire” ha dato a uno studente (nessuno nega che potesse essere davvero solo un provocatore) quando questi gli ha scaricato addosso il suo: “Ministro Valditara, lei si deve vergognare”, prima di essere portato via a forza dalle forze dell’ordine.
La visita a Torino del ministro dell’Istruzione Valditara è stata un susseguirsi di contestazioni (chiamiamole se volete, provocazioni, così ci si allinea e tutti son felici) prima all’Istituto comprensivo Turoldo, poi in quella per il centenario dell’istituto Birago e quindi al ventennale della “Piazza dei Mestieri”, in un susseguirsi di contestazioni che porta a pensare che i torinesi non abbiano null’altro da fare che inseguire ministri, anche perché Valditara ha poi chiarito “Io conosco meglio di te gli studenti”, anche se non ha specificato se li conosce tutti ad uno ad uno, ma è un dettaglio.
Valditara è quel ministro la cui proposta di sei in condotta diventato oggi cinque in condotta (domani sarà quattro in condotta?) contestato con fischi e lanci di uova, finiti perlopiù addosso agli agenti delle forze dell’ordine che tenevano i contestatori a distanza non fa onore nemmeno ai contestatori.
In via Durando, il suo intervento è stato interrotto da un giovane di Osa Torino (il video in basso è stato diffuso sul profilo Instagram dell’organizzazione).
Visualizza questo post su Instagram
E mentre lo studente gli si rivolge con il “lei” Valditara gli dice “Tu adesso lascia parlare, altrimenti sei un intollerante e antidemocratico, lascia parlare e abbi rispetto”. I contestatori sono stati allontanati e identificati. La protesta convocata per giovedì a Torino aveva come oggetto l’alternanza scuola-lavoro, che pure il ministro aveva annunciato di voler rivedere sottolineando la necessità di “tutelare gli studenti” dopo alcuni incidenti avvenuti sul posto di lavoro.
(26 settembre 2024)
©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata