A mettere in piazza lo schifo è stato un bambino di 9 anni che ha raccontato al padre “i giochi di mamma”, rivelando una bruttissima storia di violenza sessuale famigliare. Quarant’anni lei, 25 anni il giovane amante, vittima la sorella 12enne del bambino.
La faremo breve: la condanna del tribunale di Aosta (rito abbreviato) giudica colpevoli la mamma quarantenne e il suo giovane compagno di 25 anni. Secondo gli inquirenti la donna avrebbe offerto una sorta di orrida educazione al sesso al giovane compagno che era intenzionato a lasciarla.
Scrive La Stampa che la “lunga indagine della squadra mobile della questura di Aosta coordinata dal sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi ha scoperto, nonostante i 400 messaggi cancellati dai telefonini, fotografie, audio che sono stati considerati prove. Il giudice ha condannato la madre a 6 anni e 8 mesi (è agli arresti domiciliari) e il compagno a 2 anni con la sospensione della pena. Il giovane sta seguendo un percorso riabilitativo con l’aiuto degli psicologi. Non c’è mai stata violenza carnale, scrive ancora il quotidiano, che parla del giovane “convinto dalla donna a indicare i piaceri del sesso attraverso collegamenti video telefonici”. Lei ha sempre negato spiegando agli inquirenti che era lei a fingersi sua figlia per tenere legato a sè il giovane.
La difesa farà appello.
(12 marzo 2025)
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