E mentre la Regione Piemonte per bocca del presidente Cirio si fa bella per essere “siamo i primi ad allargare l’ambito di applicazione a chi svolge consegne in città in bici o in scooter”, perché la modestia è una virtù straordinaria, ad averla, soprattutto quando è aderente alla realtà, quelli di Glovo fanno promesse che vanno nella direzione contraria.
“Per una temperatura compresa tra i 32°C e i 36°C, riceverai un bonus del 2%”, scrive il Corriere che cita una circolare della compagnia arrivata via email: “Tra i 36°C e i 40°C, riceverai il 4%” e se il caldo supera “i 40° riceverai l’8%”. Se crepi cazzi tuoi non sta bene dirlo, e infatti nessuno lo ha detto.
Stupisce però che di fronte a un’Italia politica che fa finta di mobilitarsi per chi lavora all’aperto sotto gli impietosi raggi del sole, ci sia una compagnia che ha scelto di offrire ai suoi rider incentivi perché lavorino sotto il sole rovente, ignorando le direttive dello stato.
Ecco servito, in un paese dove invece di fare controlli e applicare le leggi che ci sono già, si sfornano leggine ad ogni flatulenza ambientale (e poi nessuno fa i controlli che servono), l’ennesimo raccontino che calmare i bollori di chi vuole un po’ di aria fresca in un clima incandescente. E stiamo andando assai oltre la metafora politica stanchi come si è di parole al vento per farsi belli. Dal canto loro quelli di Glovo ci tengono a puntualizzare che gli aumenti (pochi centesimi in realtà) non sono affatto un incentivo, dal momento che i loro operatori sono liberi se scegliere di lavorare o no anche a seconda delle condizioni del tempo.
(2 luglio 2025)
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