di G.G., #Torino
C’è sempre un pretonzolo che si alza alla vigilia di Halloween e decide di lanciare la sua crociata contro la “blasfema” festa pagana – detto dal rappresentante di un culto che venera le reliquie francamente fa morire dal ridere – e che invita alla preghiera contro il paganesimo che infetta il sacro credo, proprio come se le bancarelle che vendono immagini sacre del capo di stato vaticano a venti centesimi l’una fossero invece la rappresentazione del sacro.
C’è n’è uno ogni 30 ottobre, o giù di lì, che richiama all’osservazione della venerazione dei morti ed al rispetto del 1 novembre come se Halloween escludesse il 1 novembre e che dimentica di non avere dimostrato lo stesso zelo quando ci sarebbe stato da pregare che i preti pedofili sprofondassero nel più profondo degli inferni.
C’è n’è sempre uno, ogni 30 ottobre o giù di lì, che si erge a purificatore delle masse e decide cos’è sacro e cosa è profano dimenticandoci di spiegarci se le bancarelle e i negozietti che pullulano attorno al Vaticano e ciò che si paga per entrare nei Musei Vaticani – è solo un esempio – facciano parte del sacro, del profano o di qualcosa di così volgarmente terreno come il denaro che i buoni cristiani, va detto, hanno dimostrato in ogni tempo e luogo di non disprezzare affatto. Anzi…
Potrebbero invece dirci che la festa di Halloween è una festa così inutilmente e forzosamente inserita nella nostra cultura da altre culture che non si sa nemmeno perché si festeggia, e nessuno avrebbe nulla da ridire, invece no. Devono fare i puri e lanciare anatemi quando, francamente, non ne hanno lo spessore né morale, né spirituale, vista la Chiesa così volgarmente (da un punto di vista temporale, of course) terrena che rappresentano…
(30 ottobre 2017)
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