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Dal PD del Piemonte riceviamo e pubblichiamo integralmente:
“Il bonus asili nido e baby sitter viene abolito? “Lo smentisco, abbiamo stabilito che il bonus baby sitter passi da 500 fino a 1500 euro e nei prossimi due mesi approveremo una misura che sgravi le famiglie” per quanto riguarda gli asili. Questo è quanto ha detto il vice premier Luigi Di Maio intervistato a Mattinocinque su Canale 5. Hanno la faccia tosta di mentire a milioni di italiani sul bonus per asili nido e baby-sitter. E chi ha smentito Di Maio è l’Inps in un comunicato ufficiale. Per pagare il pensionamento anticipato di qualcuno, hanno tolto i 600 euro al mese fino a 6 mesi da usare per le mamme lavoratrici per pagare in parte la baby sitter o una parte dell’asilo. Quella di cui parla Di Maio, confondendo le acque, è una misura una tantum, non un bonus mensile. Sono due provvedimenti diversi spiega la parlamentare PD Giuditta Pini. “E questi sono quelli che avrebbero dovuto stare dalla parte della famiglia. Abbiamo il paradosso di un ministro del Lavoro che non sa cos’è la maternità obbligatoria e la confonde con il congedo parentale facoltativo: qui in Piemonte diremmo “Suma bin ciapà!”.
Mentre il Governo gialloverde dei vice premier Salvini e Di Maio finge di ergersi a difensore della famiglia, ma poi toglie i fondi per gli asili nido e le baby sitter a milioni di italiane e italiani, in Piemonte la giunta Chiamparino con il “Buono nidi” ha dato un aiuto concreto per almeno 10mila famiglie piemontesi. Il contributo regionale, compreso tra i 50 e 70 euro al mese, andrà a sostenere le spese legate alle rette degli asili nido, con uno stanziamento complessivo di 5 milioni e mezzo di euro per il periodo 2019-2020. La misura è stata voluta dalla Giunta regionale per incrementare la domanda di servizi per la prima infanzia, in calo anche per effetto della crisi economica, e al tempo stesso incentivare l’occupazione femminile, rafforzando la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Qui potete trovare un approfondimento su come funziona il “Buono nidi” della Regione Piemonte. Il Piemonte è sempre stato all’avanguardia nell’ambito delle politiche sociali, della famiglia e della casa, e tuttavia siamo consapevoli che le misure già avviate debbano essere ulteriormente rafforzate: la Rete della protezione e dell’inclusione sociale regionale dovrà inserire nel Piano regionale di contrasto alla povertà le misure necessarie per la presa in carico da parte dei servizi sociali e della rete integrata delle persone che potrebbero restare escluse dalle misure nazionali, dovrà coinvolgere tutti i soggetti istituzionali che devono partecipare al percorso di inclusione e disporre delle risorse necessarie. La vera emergenza dei prossimi anni è quella che riguarda le problematiche minorili che sono in aumento esponenziale e di cui bisogna occuparsi con urgenza: è necessario un vero e proprio Piano d’Azione per l’infanzia e l’adolescenza che coinvolga tutti gli attori interessati, istituzionali e comunitari, per affrontare l’emergenza attraverso un sistema strutturato di interventi di prevenzione e di cura, a partire dal rafforzamento di quanto già in essere. Paolo Furia, segretario regionale del PD Piemonte: “La Lega ti frega anche in questo ambito: loro parlano di famiglia in termini puramente ideologici, il PD in termini di giustizia sociale ed economica: perché per noi vengono sempre e comunque prima le persone”.
(11 maggio 2019)
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