di Giancarlo Grassi
Eccola la classe politica del futuro: fanno un accordo oggi e l’accordo domani non esiste più, accordo che si ha ragione di sospettare fosse chiaro fin dall’inizio sennò vorrebbe dire che Letta non sa quel che fa o non dice quello che fa. Del resto se questi accordi sono assegni in bianco, meglio annullarli prima di procedere all’incasso.
Quando l’egopatia supera il raziocinio succede questo, anche se forse l’accordo con Buona Destra deve avere avuto una certa influenza, ma non siamo certi la ragione del rifiuto venga da lì. Calenda è perfettamente capace di fare tutto da solo. La spiegazione dovrebbe darla lui: che senso ha firmare un accordo e poi farlo saltare dopo qualche giorno dopo averlo distrutto a suon di tweet al limite del clinico se la politica di Azione è quella di “scambiare twitter per Whatsapp” [cit.], andando ad informare delle proprie decisione a “Mezz’ora in +”.
Se il nuovo è questo meglio il vecchio che avanza, almeno si sa di che morte morire.
Del resto le ragioni della decisioni di Calenda sembrano essere tutte personali e troppo legate all’umore ondivago del leader (viene persino il sospetto che ci sia qualche promessa di Meloni in giro): “Non intendo andare avanti con l’alleanza con il Pd. Non mi sento a mio agio, non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica”, ha detto Carlo Calenda a Lucia Annunziata che speriamo sia sopravvissuta all’affermazione. Calenda ha poi aggiunto, parlando di Renzi, “Non l’ho sentito, ma gli parlerò”. Così rompe un’alleanza quello che parlava di Fratoianni come di uno che avrebbe rotto l’alleanza.
Sulla brutta storia interviene anche Enrico Letta: “Mi scuso con gli italiani che li ho tenuti appesi a una scelta”. Ora, naturalmente, la colpa ricadrà sul PD colpevole di avere cercato addirittura la costruzione di una coalizione elettorale quando evidentemente Carlo Calenda voleva qualcuno che gli tirasse la volata elettorale. Certo, non è tutto negativo per Letta, di fatto (e lui lo sa) il PD andrà da solo con qualche cespuglietto.
Chiarisca Calenda come mai nel corso dell’intervista con Lucia Annunziata non c’è stata un parola critica credibile nei confronti di questa destra impresentabile con l’aggressività politica rivolta interamente contro il PD.
(7 agosto 2022)
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