Sarà Gianna Pentenero, assessora della giunta Lorusso, a sfidare (si fa per dire) il presidente uscente Cirio alle prossime regionali del Piemonte. Si evince dalle cronache che tratterebbesi di tregua armata, cioè decisione di sintesi, tra l’area Schlein che puntava sulla vice presidente del partito Chiara Gribaudo e l’area Bonaccini che spingeva sul consigliere regionale Daniele Valle. Con la mediazione augusta di Igor Taruffi catapultato nel campo di battaglia direttamente da Roma, ecco la candidata di sintesi Gianna Pentenero, 59 anni, già assessora al Comune di Torino.
La decisione dopo due ore di mediazione. Ne potevano bastare meno, ma al PD va così. La decisione è stata rimandata, è il racconto ufficiale, per aspettare gli altri (M5S, Azione e solita solfa) per l’allargamento della alleanza che tanti lutti addusse al Pd che ora porterà “questo nome all’attenzione del Movimento 5 Stelle e di altri possibili alleati”. Per la cronaca il M5S ha già detto “Arrivederci a forse mai” con una nota piuttosto piccata del pentastellismo piemontese secondo la quale la notizia della candidata PD è stata “appresa dalle agenzie”, con accuse di “cambio di passo e di metodo” in una maniera che “cozza con il dialogo” – cioè con i “No” a tutto – e rende noto, la nota, che “nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle illustrerà il proprio programma elettorale e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato Presidente”.
Calenda, che parla di “soluzioni possibili” per la Basilicata, da parte sua ha due candidati in lista con Cirio. Finché dura. Perché quanto durano le parole incise nel marmo di Calenda lo sapete meglio di noi. Insomma, sempre più zappatori potenziali ci sono in giro e sempre meno campo largo, nonostante di campi arati ci sia così bisogno – e questa è assai più di una sfacciata provocazione.
(16 marzo 2024)
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