di Mirko Saporita
Il 26 settembre è stato dato inizio all’edizione 2024 di Terra Madre, manifestazione internazionale che ogni due anni porta la qualità dei prodotti del territorio italiano ed internazionale a Torino. Terra Madre Salone del Gusto è giunta al suo ventesimo anno di impegno nell’ambito della creazione di una comunità mondiale del cibo, fondata su criteri di produzione, trasformazione e distribuzioni sostenibili, nel rispetto delle popolazioni locali e del territorio.
Il Centro Congressi Santo Volo antistante Parco Dora, la sede prescelta per Terra Madre 2024, ha ospitato i professionisti nell’ambito della comunicazione per dedicare un augurio speciale e sentito da parte dei principali soggetti attivi della manifestazione e dalle istituzioni piemontesi. Noi di Gaiaitalia.com eravamo presenti e riportiamo degli estratti degli interventi che si sono susseguiti in mattinata: Lella Costa ha interpretato le parole presenti nella lettera dedicata appositamente da Papa Francesco per Terra Madre e per tutti i sostenitori del movimento Slow Food, ricordando che l’agricoltura è stato il primo dono di Dio consegnò, secondo le scritture cristiane, nelle mani degli uomini in modo da “sviluppare alleanza e solidarietà fra di loro e fra loro e la terra promessa”.
Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia ha parlato del cibo come parte integrante della natura e di noi stessi, ragione per la quale è imprescindibile la conoscenza di ciò che ci nutre, non riferendosi esclusivamente al cibo di qualità, ma anche alle relazioni umane e alla ritualità sociale della condivisone. La Presidente ha ricordato ai presenti l’importanza di cambiare narrazione, di cambiare il sistema alimentare e di cambiare il mondo attraverso una ripartenza dalle piccole comunità, contrapposte alle filiere intensive e globaliste, fondate su sfruttamento delle terre e delle persone. Parlare e agire, come fa Terra Madre da venti anni, in favore della sovranità alimentare. un termine che per Nappini vuol significare –citiamo testualmente- «diritto dei popoli di determinare le proprie politiche alimentari, e quindi anche le proprie politiche di produzione alimentare», poiché tutti abbiano accesso ad un cibo adeguato dalle prospettive nutrizionali, ambientali, culturali e religiose. Non è infatti un caso che lo slogan per questa edizione 2024 sia We are Nature (noi siamo natura).
L’Assessore torinese Carretta ha spostato il focus sull’individuazione della location più adatta, ossia Parco Dora: «L’area del parco una volta si presentava in maniera diversa da quella attuale: era lo spazio dove sorgevano fabbriche contornate e definite dai fumi produttivi e dalla fatica dei loro operai. Per quelle persone rappresentava una possibilità di stabilità economica, emancipazione e garanzia di un futuro per i loro figli. Oggi il Parco Dora è il campo di sfida per la rigenerazione urbana e l’intergrazione dei temi trattati da Terra Madre, come parte di un mondo condizionato dalle nostre scelte, che sono determinanti per le nuove generazione; ricordandoci che noi siamo natura».
L’Assessore Regionale per Commercio, Agricoltura e Cibo, Paolo Bongioanni ha ricordato invece le problematiche alle quali la regione Piemonte deve fare fronte da anni a questa parte, come il sempre più stretto margine fra costi e ricavi nei processi di produzione alimentare, il contrasto alla diffusione della peste suina, problematiche alle quali si può fare fronte –secondo Bongiovanni- seguendo le indicazioni e le intuizioni del fondatore di Slow Food, Carlo Petrini. È necessario ripartire dalla filiera corta, per garantire il giusto guadagno ai produttori, in modo da riportare i prodotti tipici piemontesi sulle tavole dei cittadini.
Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio ha poi continuato a parlare delle sfide che attendono la regione e che interesseranno le prossime edizioni di Terra Madre, tenendo presente quanto sia stato discusso nei giorni scorsi al G7 sull’agricoltura. Una fra tutte è la sfida che la manifestazione sembra riuscita a combattere con buoni risultati negli anni, quella di non soffermarsi al dialogo con i gli agricoltori e produttori, ma di interessarsi anche di creare e migliorare la comunicazione con i consumatori.
Per concludere la cerimonia di apertura di Terra Madre 2024 è infine salito sul palco lo stesso Carlo Petrini. Dei molti punti affrontati nel suo discorso conclusivo vogliamo ricordare in particolare proprio quello conclusivo: «I nuovi linguaggi renderanno le vecchie generazioni analfabeti nel mondo della comunicazione e delle macro decisioni, motivo per cui è necessario scommettere sui giovani, renderli protagonisti; questo non vuol dire che chi al comando prima di loro debba mettersi in disparte, quanto più mettersi al fianco dei giovani, a loro disposizione. Questa è la sfida della Regione Piemonte: trarre forza dallo scambio generazionale, collaborando, condividendo e dialogando costantemente con le nuove generazioni. La logica della competitività non paga più nella fase storica della transizione ecologia nella quale ci troviamo».
C’è davvero molto da vedere e altrettanto da fare al Salone del Gusto, che contiene nel suo programma 900 eventi e il contributo di 700 produttori italiani ed internazionali. 250 conferenze sono state organizzate e dedicate appositamente alla trattazione di cinque parole chiave, cinque tematiche fondamentali per il movimento Slow Food: biodiversità, donne, educazione, giustizia sociale e terre alte.
Di seguito il link per la programmazione degli della manifestazione Terra Madre Salone del Gusto 2024, che durerà dal 26 al 30 settembre con ingresso libero: https://2024.terramadresalonedelgusto.com/evento/.
(27 settembre 2024)
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