di Redazione Spettacoli
Dopo il successo dei primi appuntamenti, continua il Festival AstiJazz 2025: giunto alla quarta edizione, ribadisce l’attualità di questo genere musicale, con uno sguardo alla tradizione e uno al futuro grazie a un cartellone eterogeneo, realizzato dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo e inserito nel programma del prestigioso Torino Jazz Festival Piemonte.
Giovedì 22 maggio alle 21.30 nel Cortile della Biblioteca Astense l’attesissimo concerto del Rossana Casale Quintet “Almost blue“. Sul palco, ad accompagnare la splendida voce di Rossana Casale: Luigi Bonafede piano, Carlo Atti sax, Alessandro Maiorino contrabbasso, Enzo Zirilli batteria, produzione Zenart.
Rossana Casale torna al jazz con un nuovo album intitolato Almost Blue. Un progetto musicale incentrato sul colore blu – come metafora di spiritualità e trascendenza, tranquillità e silenzio – scegliendo i brani che il jazz ha dedicato al “colore dei colori”, come lo definiva Miles Davis, e aggiungendo l’inedito “Shades of blue” scritto a quattro mani con il musicista Luigi Bonafede. Casale porta in scena il suo nuovo progetto in-jazz accompagnata sul palco da grandi musicisti con lunghe carriere in Italia e all’estero. In caso di maltempo il concerto si terrà al Palco 19 di via Ospedale.
Gli altri appuntamenti di Asti Jazz:
Giovedì 29 maggio Cortile della Biblioteca Astense ore 21:30
THE SWINGERS ORCHESTRA “Songs for ladies”
Delio Barone: chitarra e direzione, Sergio Orlandi: tromba, Rudy Migliardi: trombone, Paolo Barbieri: sax tenore, Giulio Visibelli: sax contralto, Stefano Caniato: piano, Enrico Lazzarini: contrabbasso, Claudio Bonora: batteria, Nicoletta Fabbri: voce Associazione SoundFENicoletta Fabbri, per anni in tour con Nicola Piovani, sale sul palco accompagnata da The Swingers Orchestra in un concerto di classici tratti dall’American Songbook.
Il repertorio di The Swingers Orchestra ricorda le cantanti del passato attraverso la voce delle cantanti di oggi in un susseguirsi di brani celebri, diventati immortali grazie all’interpretazione di icone della musica come Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Helen Humes e Diane Schuur che hanno raccontato la loro complessa e a volte tormentata vita, fatta di dolore, tristezza ma anche senso di rivalsa e allegria. In caso di maltempo il concerto si terrà al Palco 19 di via Ospedale.
Mercoledì 11 giugno Sala Pastrone ore 21:30
CHET IS BACK (la magia della musica)
Felice Reggio: tromba, Max Gallo: chitarra, Stefano Profeta: contrabbasso, Donatella Chiabrera: voce recitante ARSIS Ass. culturaleChet is back nasce da un’idea di Felice Reggio: far conoscere Chet Baker nella sua interezza, non solo come per l’abilità e la sensibilità poetica come musicista, ma anche per diffondere lo spirito che animava la sua concezione estetica del Jazz.
Felice Reggio e Donatella Chiabrera, abbinando musica e racconto, celebrano il grande e sfortunato trombettista statunitense – definito anche poeta della tromba – tra i personaggi più amati della storia del jazz per l’alone affascinante e drammatico della sua figura.
Mercoledì 12 novembre Teatro Alfieri ore 21
PETE ROTH TRIO FEAT. BILL BRUFORD
Pete Roth: chitarra, Mike Pratt: basso, Bill Bruford: batteriaUna band che esplora il jazz oltre la tradizione, creando uno stile originale e innovativo, dedicato a una nuova generazione di appassionati di musica. Le composizioni originali di Roth come “Dancing with Grace” insieme alle opere collaborative del Trio come “Trio in Five” e “Looking Forward to Looking Back” o la loro reinterpretazione di capolavori come “Largo from Symphony #9” di Anton Dvorak, aprono al mondo creativo del Pete Roth Trio.
Pete Roth, artista versatile, trova ispirazione nel blues e nell’energia elettrizzante del rock. I suoi orizzonti musicali si sono poi ampliati verso il jazz, immergendosi nelle ricche complessità del genere. Mike Pratt, contrabbassista e bassista, è anche compositore e produttore. Partito dal funk, dall’acid jazz e dalla fusion si è avvicinato poi al jazz, allontanandosi dal ruolo tradizionale del basso e diventando un partner alla pari nell’interazione melodica, ritmica e armonica del trio. Bill Bruford, conosciuto a livello internazionale come musicista rock, ha perfezionato la sua carriera come bandleader e compositore. Il suo gusto per l’imprevedibile nelle esibizioni dal vivo lo ha portato a collaborare con i migliori musicisti rock e jazz del mondo in una ricerca di ciò che è innovativo, insolito e improbabile.
I posti non sono numerati. Info e prenotazioni 0141.399057 www.teatroalfieriasti.it.
Incontri letterari
Giovedì 22 maggio ore 18 Sala Gianni Basso
Teatro Alfieri presentazione del libro “Il jazz e i mestieri” di Guido Michelone (Arcana)C’è chi il jazz lo suona: lo crea, lo improvvisa, lo scrive, lo propone su disco, in concerto o attraverso i social. Ma c’è anche chi il jazz lo registra, lo cura, lo diffonde, lo studia, lo analizza, lo fotografa, lo descrive, lo insegna, lo dipinge, lo critica, lo filma, lo racconta, lo organizza in festival e rassegne, lo mescola a differenti linguaggi espressivi: sono quelli che fanno “i mestieri del jazz”, ovvero tutto l’indotto che il jazz offre oltre la musica nuda e cruda. Senza questi mestieri non esisterebbe il jazz.
Guido Michelone, docente di Storia della Musica Afroamericana presso l’Università Cattolica di Milano e di Storia del Jazz al Conservatorio Vivaldi di Alessandria, già critico per numerose riviste, attualmente collabora al mensile Buscadero e al quotidiano Il Manifesto. Per Arcana sono usciti a suo nome i volumi Il jazz-film, Il jazz e le arti, Il jazz e le idee, Il jazz e le cose, Il jazz e gli animi, Il jazz e i mondi, Il jazz e l’Europa, Il jazz e l’Italia a costituire una sorta di enciclopedia jazz tematica in progress, unica al mondo nel suo genere.
Mercoledì 11 giugno ore 18 Sala Pastrone
presentazione libro “Gramsci e il jazz” di Roberto Franchini (Bibliotheka)Nei “ruggenti anni Venti” la musica jazz irrompe come un ciclone nel ritmo compassato della vecchia Europa, abituata a ruotare a passo di valzer. Quella sinfonia dell’irrequietezza si presenta agli osservatori e ai critici come un’orgia di suoni e di movimenti, di evasione e di irrazionalità. Gramsci, che dedica al jazz solo due appunti occasionali, sembra tuttavia intuirlo perfettamente: teme che finisca per prevalere una cultura elementare e ripetitiva, poco incline alla riflessione, capace di impadronirsi del corpo prima ancora che della mente. Teme una società massificata dove il jazz si intreccia con le fabbriche tayloristiche e le città americane popolate di grattacieli.
Roberto Franchini, giornalista, scrittore e saggista, è stato direttore dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Regione Emilia-Romagna, presidente della Fondazione Collegio San Carlo di Modena e del Festival filosofia. Di recente ha pubblicato Il secolo dell’orso (Bompiani), Prigioniero degli altipiani (La nave di Teseo) e L’ Ultima nota. Musica e musicisti nei lager nazisti (Marietti 1820).
Entrambi gli incontri sono a ingresso libero.
Rassegna Cinematografica, in collaborazione con il Cinecircolo Vertigo
Venerdì 23 maggio
Cotton Club (1984, Francis Ford Coppola) con Richard Gere;Giovedì 29 maggio
Il re del Jazz – La storia di Benny Goodman (1955, Valentine Davies) con Steve Allen e Donna Reed.
Tutti i film verranno proiettati alle 17.30 in Sala Pastrone. Info e prenotazioni 0141399057 | www.teatroalfieriasti.it.
(6 maggio 2025, ultimo aggiornamento 21 maggio 2025)
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