Sito archeologico in provincia di Piacenza, dentro il sito. Un migliaio di spettatori in attesa, lista d’attesa di duecento persone circa, gente da tutta la zona, ma anche da fuori e nessuna rock-star in vista. Tutti attendono il professor Alessandro Barbero, una specie di star della divulgazione televisiva, ma non quella con effetti speciali e superproduzione alla Alberto Angela, quella dove un uomo è davanti a un leggio e racconta.
Le telecamere de La7 riprendono la serata. Alessandro Barbero è accolto gli applausi che si dedicano alle star: un boato. Argomento della serata neanche una roba da niente: la democrazia, più di un’ora di lezione. Tutta o quasi in primo piano. Qualche stacco sul pubblico che non sbatte le ciglia con Barbero che racconta e racconta.
Risultato finale, oltre a un altro lungo applauso, 593mila spettatori (4,4% di share) che La7 si porta a casa, di venerdì sera e in prima serata, nella seconda settimana di luglio.
Ci si chiede come abbiano ancora, certe dirigenze televisive rette da denaro pubblico, o anche altre reti commerciali per statuto, la bronza di raccontarci che la cultura in televisione non paga ergo vi proponiamo sbobbe inguardabili.
(12 luglio 2025)
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