
di Redazione #NoOmofobia twitter@torinonewsgaia #Diritticivili
Perseguitò con offese e minacce una coppia gay che viveva nello stesso condominio. Un 64enne che secondo il giudice di primo grado “esercitava un potere di fatto nell’ambito del condominio”, era consapevole del clima omofobo che regnava tra gli abitanti del palazzo. E lo sfruttava per ottenere l’appoggio nella sua battaglia contro i due giovani fidanzati che vivevano insieme nel palazzo, e li perseguitò in un anno e mezzo di convivenza tra l’estate 2013 e il 2014.
“Voi non sapete contro chi vi state mettendo” e “la prossima volta ti sparo in testa” sono state alcune delle soavi minacce lanciate all’indirizzo dei due giovani che vivevano all’ultimo piano del palazzo e che, devastati dal trattamento inumano ricevuto, avevano alla fine deciso di vendere la casa e trasferirsi altrove, denunciando la persecuzione di cui sono stati vittime per anni.
Un anno di carcere, con la condizionale, e cinquemila euro di risarcimento ad ognuna delle due vittime è la sentenza confermata dalla Corte d’appello.
(30 marzo 2019)
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