di Redazione #Aosta twitter@torinonewsgaia #Sociale
Si è concluso con un riscontro quanto mai soddisfacente il progetto dedicato ai detenuti della casa circondariale di Brissogne “Itinerari di consapevolezza”, organizzato dall’Associazione socio culturale “Il Calicanto” di Hône in collaborazione con il Consiglio regionale della Valle d’Aosta e l’Assessorato regionale della sanità, salute e politiche sociali.
L’iniziativa, che si è svolta dal 5 aprile al 21 giugno 2019, si è articolata in due attività educativo culturali: “Chi sono io?”, una serie di incontri per approfondire la conoscenza di se stessi da un punto di vista olistico (mente, corpo, spirito), e un laboratorio di “arteterapia”, strutturato in quindici appuntamenti.
Per perseguire lo scopo di ampliare la conoscenza del percorso svolto e della sua valenza, nonché per sensibilizzare la collettività sulla realtà carceraria, l’Associazione “Il Calicanto” ha deciso di allestire una mostra dei lavori eseguiti, con l’illustrazione dei passaggi dei vari incontri. L’esposizione, prima ospitata nel carcere di Brissogne, da mercoledì 26 a sabato 29 giugno è visitabile nei locali della caffetteria della Cittadella dei Giovani di Aosta, aperta dalle 7.30 alle 12 e dalle 18 alle 20.30.
L’obiettivo di “Itinerari di consapevolezza” è consistito nel creare per le persone detenute occasioni di occuparsi concretamente, di acquisire conoscenze e abilità in diversi settori, di sviluppare capacità e competenze relazionali.
Entrambe le attività proposte hanno ottenuto un risultato positivo, incontrando il favore e l’interesse dei partecipanti, che hanno dimostrato disponibilità, concentrazione ed impegno crescenti e hanno manifestato gratitudine per l’opportunità offerta.
Il ciclo di incontri “Chi sono io?” si è tenuto dal 5 al 17 aprile, affrontando diversi argomenti: i Chakra (relatrici Maria Teresa Aliberti e Silvia Fusinaz), la cura del sé (relatrice Cristina Faoro), il senso della vita (con Paolo Recaldini), le costellazioni familiari (a cura di Leonardo Vidale), onora il padre e la madre (con Andrea Penna). Ad ogni appuntamento hanno preso parte dalle 10 alle 17 persone.
Il laboratorio di “arteterapia”, articolato dal 30 aprile al 21 giugno, è stato condotto da Daniela Crisafi. I 10 iscritti hanno lavorato con costanza, riuscendo a rielaborare i loro vissuti, esprimendo attraverso la pittura emozioni anche legate ad esperienze o ricordi dolorosi. In tal modo, l’esperienza del processo creativo, individuale e di gruppo, è diventata fattore terapeutico.
(25 giugno 2019)
©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata