di G.G., #politica
Meloni e Salvini alleati nell’indissolubile alleanza della granitica destra sovranista, filo-russia, filo-ungheria, filo-slovenia, filo-polonia, pro no-vax, contro green-pass e via con le lineette di serapazione, sono uniti anche nella disgrazia degli insulti dai loro, quelli che li amavano follemente fino a ieri. E’ il prezzo da pagare per la coerenza a tutti i costi. La loro. Quella che fa loro dire una cosa e farne un’altra. Come se tutti fossimo scemi.
Così mentre vicino a Brescia Salvini viene chiamato “Buffone” a centoventi decibel per mere questioni di caccia, perché un fucile un voto, i No Green pass picchiano ancora più pesante con la leader di Fratelli d’Italia già co-leader della granitica destra dell’indissolubile alleanza di cui sopra che vince solo nei sondaggi.
A Torino per sostenere il candidato sindaco Paolo Damilano, la leader di Fratelli d’Italia di è sentita urlare contro: “Venduta, traditrice, assassina”, che non è un bel sentire. Lei, fierissima nella sua divisa da leader a 200 decibel ha replicato: “Io urlo più di voi, non ho mai avuto paura”. Perché la Giovanna D’Arco della Garbatella è alle maschie urla che guarda, mica ai programmi.
Che poi… programmi: quattro righe messe lì e là, alcuni slogan – sempre gli stessi – da utilizzare a rotazione contro i migranti, le coppie dello stesso sesso, il Ddl Zan, contro Draghi, scoordinate e paonazze contro Conte, a seconda della convenienza. E via, schizzare in alto nei sondaggi guardando a ciò che serve a FdI oggi. Mica al futuro del paese
Colpisce che tra i contestatori, lo scrive Torino Today, che ha girato il video che pubblichiamo dalla pagina Facebook del quotidiano, ci fosse anche l’ex militante di Fratelli d’Italia Marco Liccione, che se n’è andato sbattendo la porta sentendosi tradito dal partito. Oh immane tragedia.
(24 settembre 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata