di Paolo M. Minciotti
Non si deve andare troppo lontano per rendersi conto di come continuano ad andare certe cose; non c’è nemmeno bisogno di scomodare alte cariche religiose. Basta guardare, spesso, assai più vicino. A Torino ad esempio, una giovane donna con il difettuccio di avere una compagna anziché un filarino è stata addirittura trascinata dall’esorcista.
Dalla famiglia, mica dal prete. Perché a loro, la famiglia tradizionale, proprio questa cosa non andava giù. Gli sgarbi, le limitazioni delle libertà, erano iniziate quando la madre aveva capito che aveva una fidanzata: le aveva così proibito di uscire di casa.
Siamo in una famiglia, scrive Repubblica, molto agiata di Torino; lei studentessa di liceo classico e il suo dolore vomitato in una lettera alla sua insegnante che ha commosso persino la PM, per la sofferenza che descriveva. L’esorcista, tanto per cambiare, non ha potuto nulla perché non c’è demonio se non in certe teste: la famiglia è stata accusata di maltrattamenti. Dal Tribunale, mica da noialtri. Ora non sappiamo cosa succederà: forse dall’esorcista dovrebbero andarci certi famigliari incapaci di governare i loro demoni e che costringono i figli a dover raccontare a scuola gli abusi piscologici subiti in casa da quella famiglia che dovrebbe essere rifugio. Si vergognino, anche se l’accusa di maltrattamenti è stata archiviata.
(13 aprile 2022)
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