di Redazione Spettacoli
La Stagione 2022/2023 del Teatro Alfieri, realizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, continua domenica 11 dicembre alle 21 con “La Scimmia”, spettacolo in abbonamento della sezione “Altri percorsi”, scritto e interpretato da Giuliana Musso, liberamente ispirato al racconto “Una Relazione per un’Accademia” di Franz Kafka.
Un essere per metà scimmia e per metà uomo appare sul palcoscenico. È un vero fenomeno: un animale che parla, canta e balla. Un buffone, un mostro comico. È nato dalle ferite dell’anima di Franz Kafka, nel 1917, mentre i nazionalismi facevano tremare le vene dell’Europa. Rivive oggi, dopo cent’anni, in una nuova riscrittura di Giuliana Musso, con una più forte consapevolezza politica ed esistenziale.
Si rivolge ad un auditorio di illustri Accademici, all’alta società del pensiero e della scienza e racconta la sua storia. Scimmia libera, unica sopravvissuta di una battuta di caccia, catturata, ingabbiata e torturata, non può fuggire e per sopravvivere alla violenza sceglie l’adattamento: imita gli umani che l’hanno catturata, impara ad agire e a ragionare come loro. La scimmia dunque deve dimenticare la vita nella foresta, rinunciare a sé stessa, ignorare la chimica del proprio corpo e così imparare. Imparare il nostro linguaggio.
Impara ad ignorare l’esperienza, a pensare senza sentire. “La Scimmia” è il racconto di una strategia di sopravvivenza che prevede la perdita di sé stessi e del proprio sentire nel corpo. È la descrizione di un’iniziazione inevitabile alle solite vecchie regole del gioco del patriarcato, che impone la rinuncia all’intelligenza del corpo, al sapere dell’esperienza e dell’emozione. Si tratta di una rinuncia drammatica: senza quella voce interiore, integra e autentica, come si può esprimere. L’intelligenza empatica così indispensabile alla sopravvivenza del vivente? La scimmia è il corpo che vive, sente e quindi pensa.
È l’animale pienamente umano. La scimmia siamo noi.
Traduzione e consulenza drammaturgica di Monica Capuani, musiche originali composte ed eseguite da Giovanna Pezzetta, movimento a cura di Marta Bevilacqua, assistente alla regia Eva Geatti, direzione tecnica Claudio Parrino, costumi Emmanuela Cossar, trucco Alessandra Santanera, produzione musicale Leo Virgili, costruzione elementi scenici Michele Bazzana, assistente alla produzione Miriam Paschini, produzione La Corte Ospitale, coproduzione Operaestate Festival Veneto, con il sostegno del Teatro Comunale Città di Vicenza (progetto Residenze 2018 – We art 3); consulenza scientifica Valeria Vianello Dri, Annamaria Rossetti, Giovanna Bestetti. Info: www.teatroalfieriasti.it.
(5 dicembre 2022)
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