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Militari contro i migranti per fermare Salvini, o della canna del gas

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Mancava la sortita dei militari per fermare i migranti: è la reazione di Meloni premier alla Meloni statista che fallisce a Tunisi e alla Meloni sovranista che impazza in Ungheria e che decide di lasciare il campo a Meloni contro Salvini che la soprassa a destra minacciando l’uso della Marina Militare contro i migranti. Meloni degli annunci è alla canna del gas: promesso il blocco navale, esordio con un provvedimento contro le Ong subito dopo quello necessario contro i rave, propaganda da Tunisi con accordi storici [sic]. Risultato: Lampedusa al tutto esaurito con barchini in arrivo senza soluzione di continuità. Dalla Tunisia. Quando si dice la sfiga.

E’ così rotondo il trionfo di Meloni e del suo partito (e governo) degli annunci, che fa quasi tenerezza l’ennesima grido d’aiuto a Von der Leyen che sarà con lei a Lampedusa dopo le grida anti-migranti della versione sovranista della premier-Zelig che ha una faccia diversa per tutte le occasioni. Una Salvini da coppia di cromosomi X e X. Meloni è insofferente verso tutto e tutti: ce l’ha con Bruxelles, ce l’ha con Salvini, ce l’ha con Tajani, ce l’avrà anche con noi, ma c’è poco da guardarsi intorno. La responsabilità delle promesse mancata è tutta sua; della Giorgia che è anche un po’ vostra madre e che è riuscita, in poco più di un anno di governo, a non realizzare nulla di ciò che ha promesso e a fallire in tutto ciò che ha strombazzato come storico.

Anche questo è un risultato, bisogna dargliene atto, ma in un paese dove la memoria è cortissima e le lingue lunghissime si teme che l’altrettanto lunga sequela di fallimenti non lascerà traccia a meno di non votare Schlein. Cosa che francamente non ci sentiamo, in questo momento, di augurare al paese anche se il pensiero piuttosto di questo stillicidio meglio qualcosa d’altro fa capolino persino nelle nostre inutili teste. E almeno il PD una classe dirigente ce l’ha, piaccia o non piaccia.

Meloni, di bianco vestita, capelli raccolti, viso contrito, una imitazione di Marine Le Pen quasi inconsapevole, si rivolge al paese Italia dicendo che “Il Governo fa sul serio”. Come sulle accise. Come sul blocco navale. Come sulla propaganda miracolistica. Come quando Meloni diceva di non essere mai stata ministro con Berlusconi. Commovente.

Asciugate le lacrime restiamo in attesa delle considerazioni di Ursula von der Lyen, dopo la lettera in cui Meloni l’ha invitata a verificare di persona la situazione a Lampedusa; poi c’è la faccendina dei 250 milioni dell’Ue promessi a Saied che ha bisogno, anche lui, di perpetuare la sua narrazione-con-pulsioni-autoritarie in un paese i cui conti saltano in aria – perché si è sempre in buona compagnia tra persona che dicono cose che poi non fanno. O della faccia dura della presidente del Consiglio che nasconde male il nulla.

Poi c’è l’Italia e i suoi problemi economici, di lavoro, di bilancio, di inflazione, di prezzi che salgono senza che nessuno metta un freno, di benzina alle stelle, di scuole allo sfascio, di giovani che se ne fanno, di ignoranze senza fondo, di ministri che parlano di essere in Guerra come se mangiassero ciliegie mentre si parla di bambini morti in ospedale. Con tutto quello che ha da fare, povera presidente, di qualcosa rischia pure di dimenticarsi. State a vedere.

 

 

(16 settembre 2023)

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