di G.G. #Vercelli twitter@gaiaitaliacomlo #Razzismo
Il razzismo è cieco come la stupidità, ma poi non esiste il razzismo perché “coi tesserati della Lega di origine nordafricana siamo amici”. Perché è un po’ come la storia “abbiamo tanti amici gay” e “tanti amici ebrei”.
Riporta la patetica vicenda il quotidiano Il Secolo XIX: protagonista della triste storia il buon segretario della Lega Nord di Vercelli Giampiero Borzoni, che all’autista dell’ambulanza accorsa per soccorrere il padre del buon politico leghista alfiere del non-razzismo, colto da un grave malore, ha reagito insultandolo: “Marocchino di mxxxa, qui non entri”, lo scriviamo sottolineando l’assoluta mancanza di razzismo nelle parole del segretario leghista Borzoni.
E’ che alla vista del marocchino che faceva il proprio mestiere e soccorreva suo padre, il buon Borzoni segretario della Lega Nord, nella concitazione del momento, non è riuscito a trattenersi e chissà perché, forse la preoccupazione per il congiunto, è esploso in epiteti razzisti contro il barelliere-autista di ambulanza, regolarmente assunto dalla CRI, che casualmente è anche di nazionalità marocchina.
Gran brutta bestia il destino.
L’autista di ambulanza non ci ha pensato due volte ed è andato dai Carabinieri a denunciare il segretario della Lega Nord – che non è un partito razzista, scherziamo?, c’è solo una parvenza di leggera intolleranza, basti ascoltare Salvini – che è anche consigliere comunale e che è stato pure registrato nella sua esternazione non-razzista perché lui non è razzista era solo stressato dal malore del padre.
L’episodio è accaduto tra il 19 e 20 dicembre scorso, ma Il Secolo XIX ne scrive solo il 29 dicembre (e noi il 30) rendendo noto che oltre all’insulto non-razzista, lo ha denunciato l’avvocato dell’autista, il segretario della Lega Nord Borzoni, avrebbe rivolto un’altra frase piuttosto pesante all’autista di nazionalità marocchina: “Ti faccio licenziare” perché non solo sono non-razzisti, ma anche non-onnipotenti, tanto può l’ideologia della Lega Nord, perché Borzoni, che nella vita fa l’infermiere e noi lo credevamo premio Nobel dell’umanità, metteva in dubbio le competenze sanitarie del dipendente della Croce Rossa ed aveva “contestato la posizione della barella”, che abbiamo ragione di dubitare fosse stata messa con le ruote all’aria.
Giampiero Borzoni si è poi scusato: “Avevo mio padre grave: chiedo scusa per aver perso le staffe nella concitazione del momento. Sono frasi dette senza alcun intento razzista. Non c’è razzismo né nell’attività politica della Lega, né a livello personale; prova ne è che la sezione di Vercelli ha tesserati anche di provenienza nordafricana con cui siamo amici”. Ne deriva che il buon Borzoni non è razzista, la Lega Nord non è leghista e la colpa delle esternazioni razziste è stata delle condizioni di salute del padre di Borzoni.
Insomma più la rigiri…
(30 dicembre 2017)
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