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Siccome alla fine si sono dovuti calare le braghe anche sulla TAV, che si farà perché va fatta, è stata finanziata, non si può tornare indietro e anche perché questi in Europa contano meno di niente, la priorità del M5S cittadino non è più la questione TAV, non è nemmeno la crescita della città – assolutamente immobile e morta sotto l’amministrazione di Quella Brava e No Tav che tutto quello che fa è partecipare al Gay Pride, ma è salvare la poltrona della Sindaca.
Perché ci sono nubi all’orizzonte che non promettono niente di buono. Lo Spiffero parla infatti di una fronda, praticamente tutta la maggioranza consigliare che sostiene – sosteneva? – Appendino, obbligata dalla base ad un incontro pubblico sulla questione al quale la sindaca Appendino che “bisogna pur votarla perché bisogna cambiare” ha già annunciato che non parteciperà, perché bisogna che tutto cambi affinché tutto rimanga com’è [cit].
Si sussurra, per l’ennesima volta, di scissioni, diaspore, fondazione di movimenti NO TAV direttamente dentro l’amministrazione con consiglieri di maggioranza pronti a far saltare il tavolo e quindi anche la Sindaca. Insomma potrebbe cominciare da Torino il redde rationem con i consiglieri, attivisti, cittadini che dal movimentucolo che doveva cambiare l’Italia – e l’ha cambiata, ma in peggio (è anche vero che non hanno mai detto che l’avrebbero fatto in meglio) – che ha eletto Appendino facendo fuori Piero Fassino che aveva amministrato la sua Torino in modo eccellente.
Poi i signori che vogliono tutto, e non sono capaci di fare niente, cercheranno di far saltare in aria anche Luigi Di Maio, potentissimo signorotto del M5S che cercherà di rccontargliela, come ha fatto fin adesso, sulle ali del finché dura. Eccoli i grandi obbiettivi politici del M5S nelle città che amministra e nel paese che racconta di governare.
(5 luglio 2019)
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