di Paolo M. Minciotti, #omofobia
Il clamoroso silenzio della Lega che governa il Piemonte nei riguardi della coppia gay torinese pestata dai bulli omofobi, prodotto della propaganda anti-gay e anti Ddl Zan della quale anche la Lega, e soprattutto la Lega, è colpevole, non lascia nemmeno troppo sconcertati: sappiamo di che politica si tratta. E sappiamo da quali politici è tenuta in piedi.
Certo, umanità – ed opportunismo politico insieme – avrebbero suggerito dichiarazioni pubbliche di condanna di un gesto tanto vile, tanto inutile, tanto carico d’odio e così sfacciatamente e violentemente gratuito. Il presidente Cirio e la sua giunta avrebbero potuto fare e dire di più. Poi non sappiamo se ci siano stati contatti privati e non ci interessa. Il pestaggio omofobo, l’odio omofobo, le restrizioni delle libertà individuali sono – di fatto – questioni pubbliche. Lo schierarsi a favore delle persone e contro la violenza deve essere un fatto pubblico– E la Lega deve prendersi pubblicamente la responsabilità delle sue parole di violenza contro il ddl Zan, con un’inversione a “U” che zittiscano, ad esempio, la violenza verbale di Pillon contro l’Università di Bari.
Ma tutto tace. Ancora una volta la destra sempre più estrema di questo paese decide di tacere di fronte ad un inaccettabile abuso, ad una inaccettabile aggressione, un inaccettabile pestaggio, operato ai danni di due ragazzi che si amano e che hanno avuto la sventura di non avere paura di mostrarlo in pubblico. Un clima incivile e invelenito che non è certamente stata la comunità LGBTIQ+ a scatenare.
(31 maggio 2021)
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