di Redazione Torino
“Junkies Ballad” di Mirko Orlando è il nuovo libro che verrà presentato presso la Street View Art Gallery di Torino, il 20 maggio 2022 alle ore 17.00: “un diario doloroso di interviste, incontri e biografie gettate nella discarica della periferia di Torino tra prostituzione, immigrazione, amore e violenza. Fotografie, voci e disegni compongono il mosaico di un’umanità alla deriva il cui aspetto più desolante, dopotutto, riguarda l’imperizia con cui muore a sé stessa”, spiega l’autore.
Il libro vuole offrirci uno spaccato umano di chi vive alla periferia e ai margini della società costretti ogni giorno a sopravvivere per pagare l’affitto, comprare la spesa, avere una casa propria e cercare di trovare un “vero” lavoro per evitare di entrare nella lunga maglia nera della criminalità. Un racconto della periferia che si macchia di atmosfere crime. L’artista, attraverso le fotografie intervallate dalle illustrazioni vuole fotografare e smorzare i toni crudi di una Torino marginale e rassegnata dove il lavoro regolare e ben retribuito diventa soltanto un’utopia.
Mirko Orlando è fotografo, scrittore e fumettista, e da anni realizza pubblicazioni che gli permettono di mettere in dialogo i tre generi artistici. Nato a Napoli nel 1981, diplomatosi all’Accademia delle Belle Arti di Roma, abbandona la pittura e l’illustrazione per dedicarsi alla fotografia sotto la guida di Roberto Bossaglia e Nicola Smerilli. Per un periodo frequenta le gallerie d’arte della capitale, dove scopre che l’arte significa ben poco senza i discorsi che l’accompagnano. Accantona la fotografia per un periodo e si dedica all’approfondimento teorico della sociologia, della filosofia e dell’antropologia. Scrive per Gente di fotografia, L’aperitivo illustrato, Illuminazioni, Fotoinfo, Storia e futuro. Pubblica i saggi di antropologia visiva Fotografia post mortem (Castelvecchi, 2013) e Per una teoria generale della fotografia post mortem (Il Mulino, 2014). Dopo aver conosciuto il fotografo situazionista Pino Bertelli (che gli insegna a scattare fotografie come si tirano sanpietrini), riprende la macchina fotografica e decide di dedicarsi alla documentazione dei fenomeni di marginalità sociale. Lavora per la stampa periodica nazionale e pubblica alcuni reportage su Barricate, A, Domus, Tracce, e il libro fotografico Il volto (e la voce) della strada (Lindau, 2012). Poi gira l’Europa, passa per il Marocco, e trascorre un intero anno a girovagare per il Sud-est asiatico: India, Cambogia, Laos, Tailandia, dove impara a vivere e ad arrangiarsi negli Slum. Tornato in Italia non trova meno ghetti, meno emarginazione, meno disperazione, ed è per dar voce a questo dolore che continua a far scattare l’otturatore della sua macchina fotografica.
(18 maggio 2022)
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