“Siamo contrari e voteremo, con convinzione, contro il disegno di legge Caucino perché non solo non risponde all’emergenza delle case popolari e si caratterizza per il criterio profondamente discriminatorio della premialità di punteggio a chi risiede da 15-20-25 anni in Piemonte che pone di fatto in secondo piano quello del bisogno, ma anche perché sarà una legge profondamente inutile e inapplicabile, voluta per puro spirito di propaganda” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.
“Oggi l’Assessora Caucino ha previsto un emendamento per assegnare le case popolari a componenti delle forze dell’ordine, con la motivazione di una presunta garanzia di sicurezza. A parte il fatto che al tema delle forze dell’ordine è già dedicato l’articolo 11 della legge attuale, è necessario fare alcune considerazioni: le case popolari disponibili sono un numero estremamente limitato: perché diminuirle ancora, togliendole alle persone più vulnerabili? Il centrodestra si appella alla garanzia della sicurezza. Posto che un componente delle forze dell’ordine accetti di vivere, solo o con la famiglia, volontariamente, in una casa popolare, fatto che non ritengo per nulla scontato, la maggioranza di centrodestra ritiene che, dopo una giornata di lavoro, possa continuare a essere un presidio di garanzia di sicurezza? Io penso che non aspetti altro che staccare” prosegue l’esponente dem.
“Io ho vissuto in una casa popolare per alcuni anni e sono pronto a invitare l’Assessora Caucino a vivere con me per 5 giorni in un alloggio di cohousing sociale: le basteranno per capire che la sicurezza non si garantisce, ospitando un membro delle forze dell’ordine” precisa Sarno.
“Infine – conclude Diego Sarno – è importante sottolineare che questa norma non verrà applicata né alle attuali graduatorie, né verrà inserita nelle nuove e si dovranno attendere i nuovi bandi dei Comuni. Torino, che ospita il maggior numero di case popolari, per esempio, potrà fare il bando, appena emanato, tra 6 anni o addirittura 8, richiedendo una proroga di altri 2 anni: questo significa non applicare questa premialità se non tra una legislatura e mezza. Anche se non dovessimo tornare a governare quest’anno avremo, quindi, il tempo di vincere le elezioni successive e il Pd si impegnerà a cancellare questa legge di facciata.”
(14 febbraio 2024)
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