di Redazione
Le famiglie torinesi in condizioni economiche disagiate (con reddito Isee non superiore a 3mila euro) con almeno un figlio minorenne o disabile oppure nel nucleo una donna in stato di gravidanza accertata possono, a partire da venerdì 2 settembre in uno dei CAF convenzionati con il Comune di Torino, prenotare l’appuntamento per presentare domanda di accesso al sostegno economico SIA (Sostegno Inclusione Attiva), il fondo nazionale di 750 milioni di euro istituito quest’anno per contrastare la povertà e che, di fatto, costituisce una evoluzione della Nuova Carta Acquisti (l’ultima versione della cosiddetta social card) sperimentata in dodici città italiane, tra le quali Torino.
Oltre ai requisiti relativi al reddito e alla composizione del nucleo familiare, per poterne fare richiesta occorre essere cittadini italiani o comunitari o stranieri in possesso di soggiorno per lungo periodo, essere residenti nel nostro Paese da almeno due anni, non beneficiare di strumenti di sostegno al reddito previsti per i disoccupati, non possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni antecedenti la domanda.
Nella valutazione della domanda e nella definizione dell’entità del contributo si tiene conto di carichi familiari, situazione economica e lavorativa, favorendo i nuclei con il maggior numero di figli minorenni, specie se piccoli (di età tra 0 e 3 anni), con un solo genitore solo e in cui sono presenti persone con disabilità grave o non autosufficienti.
Quella del SIA non si configura come una semplice misura assistenzialistica con la concessione di un contributo in denaro, ma richiede l’adesione della famiglia a un progetto “personalizzato” e finalizzato a superare la situazione la condizione di povertà e a riconquistare gradualmente l’autonomia. Nello specifico, viene proposta la partecipazione a percorsi costruiti insieme al nucleo familiare, che coinvolgono tutti i componenti e che, da parte di famiglia e servizi, implicano una reciproca assunzione di responsabilità. I progetti possono prevedere l’impegno nella ricerca attiva di lavoro, nel seguire corsi di formazione e nell’accettare congrue offerte di lavoro, nell’assicurare la frequenza scolastica dei minori e dedicare attenzione alla tutela della salute di ogni componente il nucleo familiare.
Dei 750 milioni di euro del SIA stanziati complessivamente a livello nazionale per l’anno 2016, al Piemonte andranno 37 milioni e 664 mila (la ripartizione del fondo è stabilita per regioni). Ogni singolo nucleo familiare potrà beneficiare, per un anno, di un contributo mensile tra gli 80 e i 400 euro, che riceverà caricato su una carta elettronica di pagamento (Carta SIA).
A Torino, negli anni scorsi, la sperimentazione della Nuova Carta Acquisti aveva coinvolto quasi mille famiglie che avevano ricevuto sostegno economico a fronte di un budget disponibile di circa 3,8 milioni di euro.
Informazioni dettagliate su requisiti, modalità di presentazione delle domande e criteri di valutazione, l’elenco dei CAF convenzionati con il Comune di Torino dove ricevere aiuto per la compilazione dei moduli e consegnare domanda e relativa documentazione sono disponibili on line sulla pagine web della Città di Torino, all’indirizzo www.comune.torino.it/assistenzaesanita/sia/ , oppure possono essere richieste telefonando al Servizio Prevenzione Fragilità Sociali (011 011 31536 – 011 011 31575), o ancora via e-mail scrivendo a torino.sia@comune.torino.it.
(2 settembre 2016)
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