di G.G., Torino
E’ stato un primo maggio poco allineato ai valori del M5S quello che ha fatto sbottare la consigliera a 5Stelle Daniele Albano, anche presidente della commissione Cultura, Istruzione, Sport, turismo, Tempo Libero e Gioventù e che le ha fatto dire che sarebbe bene non concedere più le piazze ai Sindacati? Immaginiamo: la consigliera non si è espressa bene e si riferiva forse ai tafferugli tra alcuni manifestanti e la Polizia che ha provocato una specie di guerriglia urbana durata qualche minuto. Come se comune e consiglieri eletti di maggioranza non dovessero preoccuparsi della sicurezza della città che governano. Che si può anche dire, se non ci pensano loro chi deve pensarci?
#PrimoMaggio #Torino. Consigliera comunale del #M5S presidente della commissione Cultura, Istruzione,Sport, Turismo, Tempo Libero, Gioventù pic.twitter.com/uOyeIOEJkE
— Ruolo Politico (@DarioBallini) 1 maggio 2017
Siccome noi pensiamo sempre che le persone siano in buona fede, anche quando la malafede è palese, immaginiamo che la consigliera Albano turbata, abbia voluto comunicare con il suo tweet la necessità di evitare che durante i cortei del 1° maggio possano ripetersi accadimenti simili e che la pancia, che è notoriamente e sempre una pessima consigliera, le abbia fatto postare un incauto commento che sicuramente risalirà a qualche tempo fa. Di fatto, il commento è infelice, perché ci sono sempre mattacchioni che ti riesumano, per quanto cadavere tu sia, e postano i tuoi post che vengono ripostati, e raccontano al volgo il rozzo, volgare e profondamente antidemocratico che sei. Che non è nemmeno detto che sia vero. Certo è che dopo gli accadimenti; dopo il 1° maggio e con la fame di lavoro che c’è, pretendere che non venga più concessa la piazza ai sindacati sa tanto di fasciopopulismo di ultima generazione. E non fa bene a nessuno. Nemmeno a chi fasciopopulista dovesse eventualmente sentirsi. Il rischio è che si considerino queste misure una regressione degli spazi democratii e delle libertà individuali e per tanto integerrimi difensori delle libertà, soprattutto quando c’è da toglierla agli altri per fare ciò che vogliono loro, è un rischio inaffrontabile. O forse calcolato.
(2 maggio 2017)
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