di G.G. #Torino twitter@torinonewsgaia #Cavallerizza
Con un’intervista durissima rilasciata al quotidiano Repubblica lo scorso 24 ottobre Piero Fassino le canta chiare alla Giunta Appendino rispetto all’episodio dell’incendio alla Cavallerizza dei giorni scorsi. Nell’intervista l’ex Sindaco di Torino si sofferma su quelle che ritiene essere le ragioni di uno dei tanti disastri dovuti all’incuria della Sindaca Appendino sempre così impegnata a fare altro da non avere tempo di governare.
Per la sindaca e i consiglieri 5 Stelle tutto ciò che aveva progettato la giunta Fassino andava cancellato (…)“L’incendio alla Cavallerizza mette tutti di fronte a una verità: l’amministrazione Appendino ha perso quattro anni. La Città disponeva dall’inizio del 2016 di un masterplan per il recupero dello storico complesso patrimonio dell’Unesco. Se si fosse dato esecuzione a quel progetto, oggi alla Cavallerizza ci sarebbe un cantiere e non macerie fumanti. La giunta Appendino ha preferito l’immobilismo”.
Parole pesanti come macigni quelle di Fassino che si scontrano coi silenzi della Sindaca che pensa all’Hyperloop e a liberalizzare la circolazione dei monopattini nonostante il codice della strada, iniziative utilissime al futuro immediato di una Torino dove non si muove una foglia, e con le dichiarazioni dell’ex vicesindaco che lanciano fumo su presunte privatizzazioni.
“Nel 2015 si firmò un protocollo di intesa con Polo Reale, Archivio di Stato, Teatro Stabile, Teatro Regio, Edisu e Compagnia di San Paolo per realizzare il masterplan per la trasformazione della Cavallerizza a fini culturali”, continua Fassino. “È falso quello che dicono l’ex vicesindaco Montanari e l’assemblea degli occupanti. Non c’è mai stata la volontà di privatizzare la Cavallerizza”. Fassino ricorda poi che Appendino, durante la campagna elettorale che sciaguratamente convinse i torinesi a votarla, lisciava “il pelo degli occupanti assecondando l’idea di chi urlava alla privatizzazione, quando non era così. Dissi ripetutamente, anche incontrando gli occupanti, che Cavallerizza doveva essere il perno di un grande distretto culturale della città. E negoziammo con il governo i finanziamenti necessari. Il Cipe stanziò 15 milioni, 6 dei quali messi a disposizione dal ministro Franceschini per la realizzazione della galleria espositiva. Ora quei soldi che fine avranno fatto?”.
La polemica è servita. Ciò che non è servita è una decisa presa di responsabilità dell’attuale giunta al governo di Torino unitamente ad una serie di azioni precise per evitare che disastri simili non abbiano più a ripetersi.
(25 ottobre 2019)
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