di Paolo M. Minciotti #Omofobia twitter@torinonewsgaia #LGBTI
L’attacco omofobo razzista si è fatto conoscere con il solito contorno di codardia, anonimamente, e in tutto il suo inutilismo cosmico condito dalla capacità di odiare il prossimo, probabilmente la sola cosa che hanl’odiatore antigay possiede, insieme ad una vita miserrima, ed ha colpito due titolari di una pizzeria torinese attraverso un foglio stampato e scritto, anche benino, per essere stato scritto da uno scimmione, e che i proprietari della pizzeria hanno pubblicato la lettera su Facebook.
E’ un peccato che non vogliate riaprire a pranzo in un momento in cui tutti hanno voglia di riaprire e ricominciare (…) ma considerando che ho saputo che siete due noti culattoni penso che il male maggiore ce l’abbiate in corpo, l’aids (…) per cui siamo noi clienti ad aver paura a venire da voi. Anche di notte”.
La pizzeria si trova a Torino in via Nizza, 29 e si chiama Pizzeria 150 (riempitela e ordinate pizze a volontà), e i titolari si chiamano Gaetano e Stefano,così coraggiosi da pubblicare la lettera sul social blu. Più che omofobia pura, a noi sembra pura idiozia – e le due cose vanno strettamente a braccetto. E nell’Italia dell’odio che vorrebbe l’involuzione odiatrice che Salvini e Meloni progettano in nome delle democrazie illiberali importate dall’Est europeo e appoggiate dalla compagnia Trump, è il perfetto esempio dell’odiatore dominato che odia in nome dell’odio infuso.
Una tristezza – e una pochezza – tutte italiote. E i proprietari, per quanto offesi e vilipesi, hanno almeno avuto la fortuna di non dover servire simile gentaglia.
(7 ottobre 2020)
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