Un percorso unico al mondo, che vanta una palestra a cielo aperto con vista su Palazzo Vecchio, yoga en plein air, un campo di beach volley e offre un camminamento lungo l’Arno, impreziosito dalle sculture dell’artista fiorentino Sedicente Moradi, cinque installazioni che rappresentano altrettanti animali tra il reale e il mitologico realizzate con il legno di risulta dell’Arno.
L’evento inaugurerà il camminamento da Piazza Poggi a Lungarno Torrigiani organizzato in collaborazione con Publiacqua proprio per “ricordare il ruolo che ha l’Arno nel garantire l’approvvigionamento idrico della città e delle aree limitrofe”, un’altra occasione per consentire ai fiorentini di riappropriarsi del proprio fiume. Lungo la camminata sarà allestito un aperitivo aperto alla cittadinanza, con la collaborazione dei Renaioli e dello staff di Amblé: panzanella di mare, tramezzini gourmet, anguria e bevande fresche saranno servite, infatti, a bordo di piccole imbarcazioni, ormeggiate a fianco del percorso. Il Dragon Boat, l’imbarcazione da cerimonia, traghetterà sulla spiaggia il polistrumentista Claudio Corona Belgrave, per un concerto tra “acqua e terra”.
Ad accompagnare i partecipanti lungo il cammino le sculture in legno dell’artista Moradi, illuminate grazie al contributo di Silfi. Una serie di installazioni realizzate con la legna delle piene del fiume: dalla giraffa alta cinque metri e ispirata a quella che Lorenzo il Magnifico portò a Firenze alla fine del Quattrocento all’unicorno che guarda Ponte Vecchio fino grande coccodrillo e ai due cervi, metà animali metà alberi.
Per Sedicente Moradi, che su questo progetto si è confrontato con il sindaco Dario Nardella, il percorso tra San Niccolò e il Ponte Vecchio sarà “un camminamento ideale per vedere la città da un’altra prospettiva, mai vista finora”. “Queste opere vogliono suscitare una sorta di ‘familiare estraneità’ — spiega l’artista che ha una bottega in via delle Caldaie, nel cuore dell’Oltrarno — trovarsi al cospetto di animali che mai si incontrerebbero in riva all’Arno può farci entrare in contatto con la grande creatività fiorentina, quella che ha costruito un ideale di bellezza che vive ancora oggi: di fronte all’effimero di creature che possono essere spazzate via dal fiume in un momento di piena, si staglia la pretesa di eternità della Galleria degli Uffizi”.
(25 luglio 2017)
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