di G.G., #Torino twitter@gaiaitaliacomlo #migranti
Essendo senegalese non può avere una bella bicicletta, perché essendo senegalese se monta una bella bicicletta l’ha sicuramente rubata, almeno questo sta nella testa di alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine, che hanno fermato il ragazzo perché la sua bicicletta è “troppo bella per un senegalese” e “dove l’hai rubata?”.
Lo straordinario esempio di italica tolleranza viene da Torino e lo racconta Repubblica citando Cheikh, 19enne senegalese che usa le bella bicicletta pieghevole regalatagli dalla sua famiglia italiana per andare al lavoro, che per evitare di avere dei problemi perché non ha una bicicletta da terzo mondo (e quindi l’ha rubata) si è messo ad andare in giro con lo scontrino della sua bicicletta nuova, regalo costoso della famiglia che lo ha accolto partecipando al progetto “rifugio diffuso”, promosso dalla diocesi di Torino.
Questo è solo uno dei tanti episodi deprecabili che hanno come protagonisti il pregiudizio ed il razzismo, complice anche l’altissimo numero di furti di biciclette che vengono denunciati nel capoluogo piemontese.
(31 ottobre 2017)
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