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Dal PD Piemonte lanciata la raccolta di firme “Una o nessuno”, una strategia per l’ambiente

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di Redazione #Torino twitter@torinonewsgaia #Politica

 

Domenica 4 agosto, alla Festa de l’Unità torinese, la responsabile nazionale ambiente e sostenibilità della Segreteria nazionale del PD Chiara Braga e Michele Miravalle, responsabile ambiente della Segreteria regionale, hanno lanciato la raccolta firme “Una o nessuno”: una mobilitazione nazionale nella quale si propone una strategia per la riduzione del surriscaldamento globale e per la transizione ecologica della nostra economia.

La valutazione nei confronti dell’operato del governo in questa materia non può che essere negativa. L’Italia non sta rispettando gli accordi di Parigi sul clima; non sta approvando le misure per favorire l’economia circolare; non sta aiutando la produzione e il consumo di energie rinnovabili; e al posto di impegnarsi per la tutela del suolo fa condoni edilizi.

Tre i punti che la direzione regnale del PD propone sull’importante questione ambientale.

  • aree industriali dismesse: riconvertire oppure demolire. Da Villadossola a Biella all’hinterland torinese, molte sono le situazioni di degrado che derivano dalla presenza di aeree abbandonate, costruzioni o edifici non più funzionali e senza scopi. Proponiamo una politica di riqualificazioni mirate, volte all’insediamento di nuove forme produttive, come quelle derivanti dall’economia circolare, ma proponiamo anche una strategia di demolizioni intelligenti, da concordare con enti locali e privati, per ciò che non è più recuperabile.
  • nei prossimi anni dovrà essere completata una politica di accorpamento delle società che gestiscono i servizi di acqua pubblica. I dati ci parlano di una situazione degli acquedotti e delle tubature a macchia di leopardo: in molti casi si riscontra un’obsolescenza degli impianti che produce inefficienze e dispersione del cosiddetto “oro blu”. Chiediamo che la politica di miglioramento della governance del sistema idrico non si limiti ad una mera operazione di risparmio, ma sia l’opportunità per rilanciare manutenzioni e lavoro.
  • bisogna che in Piemonte si chiuda il ciclo dei rifiuti. Il modello promosso dall’Europa prevede: aumento massimo possibile della differenziata (da cui derivare nuovi lavori, come il trattamento dei rifiuti a fini di economia circolare), la trasformazione dell’indifferenziato residuo in “ecocubi” (i rifiuti sono compattati e resi inerti) e incenerimento di ultima generazione. In Piemonte molte province eco-compattano, ma poi trasferiscono il loro indifferenziato a Brescia (impianto di a2a). Il termovalorizzatore di Torino, d’altra parte, non può farsi carico del rifiuto di tutto il Piemonte.

Attraverso la petizione nazionale il Partito democratico del Piemonte chiede a tutti coloro che hanno a cuore la questione della sostenibilità, cittadini, associazioni, comitati di portare le proprie idee nel Forum tematico, compilando il questionario online, per un nuovo piano del Green New Deal per il Piemonte e per l’Italia. Coloro che aderiranno chiederanno ugualmente al PD Piemonte e al PD Nazionale un impegno totale a favore dell’ambiente che non sia determinato solo dalla contingenza politica.

 

(5 agosto 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 


 




 

 

 

 

 




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