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Alessandria e l’allegra storia della falsa aggressione denunciata dal leghista Lele Rachiele

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di G.G. #Alessandria twitter@torinonewsgaia #Maiconsalvini

 

Era stato un negher ad aggredirlo per impossessarsi del suo marsupio ed un suo amico minorenne lo aveva soccorso salvandolo dalle nere grinfie del malvagio. I fatti erano, nel suo racconto, accaduti a Valenza (in provincia di Alessandria) nei pressi del cimitero, in perfetta linea con i racconti dell’orrore. Invece non era vero niente. Era tutto inventato.

Succede infatti che il candidato leghista alle elezioni valenzane, e il suo salvatore minorenne accorso in suo aiuto, sono stati denunciati dai Carabinieri per simulazione di reato (in concorso). Lo scrive il quotidiano Il Piccolo.

Il candidato leghista Rachiele, aveva raccontato ai militari – citiamo l’articolo di Monica Gasparini“che  rientrando dal cimitero, si era visto piombare addosso un ragazzo di colore alto circa 1.80 che aveva tentato, strattonandolo, di strappargli il marsupio. In suo aiuto era giunto velocemente l’amico, minorenne, che aveva affrontato il balordo sferrandogli due pugni e riuscendo a metterlo in fuga” poi la telefonata per corroborare la storia denunciando l’accaduto. Ma è andata male.

I Carabinieri di Valenza hanno infatti appurato che tutta la storia era inventata dai due per acquisire notorietà all’interno della comunità locale. Istigando all’odio razziale, aggiungiamo noi. Abbiamo perso un altro grande politico leghista.

 

(17 settembre 2020)

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