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“A seguito della presentazione della mia interrogazione con la quale chiedevo all’Assessore alla Sanità Icardi chiarimenti in merito alle indicazioni della Regione sulla gestione dei cittadini stranieri che accedono ai pronto soccorso dal momento che la scorsa settimana una nota del Direttore Sanitario dei P.O. Maria Vittoria e Amedeo di Savoia aveva previsto un iter per l’identificazione degli stranieri privi di documento di identità ricoverati presso i due ospedali, ho ricevuto una comunicazione da parte del Direttore stesso con la quale sono stato informato del fatto che si è trattato di un equivoco al quale è stato posto subito rimedio attraverso l’annullamento della circolare” spiega il Consigliere regionale del Gruppo Pd Daniele Valle in un comunicato stampa giunto in redazione
“Prendo atto con soddisfazione di questo atto doveroso compiuto dal Direttore Sanitario dei P.O. Maria Vittoria e Amedeo di Savoia. Ammalarsi, infatti, non è un reato e non esiste alcuna legge che subordini o colleghi il diritto alla cura con l’identificazione del paziente” precisa Valle.
“L’Assessore Icardi, nella sua risposta, ha confermato che tutte le disposizioni di legge prevedono che ai cittadini stranieri irregolari vengano assicurate le cure negli ospedali e ha precisato che l’ultima circolare interpretativa della Regione Piemonte, che risale al 2011, dispone che la necessità di identificazione sia finalizzata soltanto a espletare procedure quali la compilazione di una regolare cartella clinica e non certo per segnalarli alle autorità. Gli ospedali, infatti, devono garantire assistenza e cure senza se e senza ma” conclude Valle.
Il Consigliere Valle (PD) aveva presentato un’interrogazione all’Assessore Icardi per fare luce sulla gestione dei cittadini stranieri che accedono ai pronto soccorso. Il caso era stato sollevato la settimana scorsa da una nota del Direttore Sanitario dei P.O. Maria Vittoria e Amedeo di Savoia che prevedeva un iter per l’identificazione degli stranieri privi di documento di identità ricoverati presso i due ospedali con l’intervento della polizia locale nonostante l’art. 35, co. 5 del d.lgs. 286/98 (Testo Unico Immigrazione), preveda che “l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.
“Ammalarsi non è un reato, non esiste alcuna legge che colleghi il ricovero in ospedale con l’identificazione da parte delle forze dell’ordine. La salute è un diritto assoluto e universale nel nostro paese, quindi è importante ribadire che non esiste alcuna legge che subordini o colleghi il diritto alla cura al diritto all’identificazione del paziente”, aveva dichiarato Valle, poco prima di presentare al Consiglio regionale di domani urgente a risposta immediata all’Assessore Icardi in cui aveva chiesto quali fossero le indicazioni della Regione al riguardo.
(15 dicembre 2020)
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