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Giorgia Meloni all’attacco di Landini e del Concertone. Era nell’aria

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di Giovanna Di Rosa

Si prende un bel rischio Meloni presidente del Consiglio, attacca Landini per attaccare il 1° maggio per attaccare il Concertone per attaccare tutto quanto odora di dissidenza e scivola sempre più verso Budapest. Pessimo segno. Irritata dalle critiche, perché queste destre illiberali sono sempre irritate dalle critiche, Meloni decide per l’attacco a testa bassa a poche dall’incontro da lei fissato all’ultimo momento con i sindacati.

L’accusa a Landini di non voler lavorare è ridicolo: i sindacati sono lamentati dell’invito all’ultimo momento che lascia poco tempo per la possibile discussione, decisione già presa e riunione a cose fatte, e non ha niente a che vedere con la convocazione per il 1° maggio. Lei coglie l’occasione e liscia il suo elettorato manganellando in un colpo solo Landini, Concertone e mondo della Cultura, quello che lei vuole riformare in stile Minculpop insieme ai suoi generali già ben disposti sul campo di battaglia pronti all’oscurantismo.

Dunque Meloni, grazie alle cui misure 200mila persona già povere diventeranno più povere, ha sferrato l’attacco per indicare un colpevole già pronto: Landini reo di ritenere inadeguata una convocazione a cose fatte. Al di là della data. E’ la prima volta che il 1° maggio viene celebrato da un governo con un taglio di fondi che aumenterà le povertà, con il togliere il reddito di cittadinanza e celebra il tutto come un avanzamento nei diritti. Sono geniali. E dire che ilil governo ci convoca stasera alle 19 su un decreto sul quale probabilmente non sarà possibile fare delle modifiche. Forse è perché dà fastidio che la narrazione che il Primo Maggio, sia fatta solo dai sindacati. Il governo cerca di andare in concomitanza. E’ un atto legittimo ma è un atto di propaganda”. Ma la colpa è di Landini e del Concertone. Ed è solo a Landini che Meloni risponde tenendo a freno con fatica le pulsioni lliberali e chiarendo che l’attacco è tutto politicoa una sola parte del paese che le rosica consensi: “Vorrei ricordare al segretario Landini” dice “che il Primo maggio ci sono molte persone che lavorano, dai camerieri ai medici, dalle forze dell’ordine fino ai tecnici che consentono lo svolgimento del concerto di piazza San Giovanni”.

Perde di vista ancora una volta, Meloni che oggi veste i leader di presidente di Fdi, che il problema sollevato dai sindacati non è quello di dover lavorare, ma di essere convocati “stasera alle 19 su un decreto sul quale probabilmente non sarà possibile fare delle modifiche”. Se ha in odio le critiche sensate faccia un colpo di stato.

 

(30 aprile 2023)

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