Decisa l’ammissibilità del referendum per l’abolizione dell’autonomia differenziata provocando le grida di giubilo delle destre, superfelici perché ammettere il referendum significa che “la legge esiste d è legittima”. Tanto Calderoli ci voleva per una simile affermazione, mentre uno Zaia furioso ha già invitato l’italiano leghista: “Non andate a votare”.
Ma la Corte di Cassazione non ha dato il via libera solo al referendum sull’autonomia differenziata ma anche a quelli sull’abolizione di alcuni articoli del jobs act e la riduzione degli anni per ottenere la cittadinanza italiana per gli stranieri da 10 a 5 anni se l’immigrato extracomunitario è regolarmente residente e in linea con gli adempimenti richiesti. Si aspetta naturalmente che la Corte Costituzionale si pronunci definitivamente sull’ammissibilità.
E’ stata una giornata straordinaria, diciamo, per il governo del no a tutto – agli scioperi, agli NCC, agli Uber, a questo e quell’altro – al governo dei 48 nuovi reati e dei milioni buttati in cattedrali fra le colline albanesi attualmente, pare, rifugi per cani randagi, perché mentre la Corte Costituzionale lavorava sull’ammissibilità dei refrerendum il Tar smontava il giochino noto come precetto laqualunque, rendendo noto che lo sciopero di 24 ore dei trasporti è legittimo perché il “disagio fisiologico” provocato dallo sciopero “è proprio della forma” di lotta scelta, tenuto anche conto “conto della vincolante presenza di fasce orarie di garanzia di pieno servizio”.
Se non proprio un trionfo, quasi.
(12 dicembre 2024)
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