di G.G., #Torino twitter@gaiaitaliacomlo
Cinque mesi dopo i fatti che spinsero la Sindaca a prendersela con “gli abusivi” dopo una serata nella quale “qualcosa non ha funzionato”, un qualcosa da millecinquecento feriti e un morto sul quale avevano “speculato in troppi” e rispetto al quale si attendono richieste di risarcimento da bancarotta, per i vertici della Città governata dalla Sindaca che ama il brivido sostenuta dal Senatore che polemizzava a titolo personale (disse poi) sul nulla e mentre un bambino era in coma si preoccupava di difendere l?amministrazione torinese: cinque mesi dopo, dicevamo, potrebbero essere in arrivo una ventina di avvisi di garanzia con nuove accuse, ancora più gravi delle precedenti.
Gli inquirenti hanno indagato per 150 giorni, raccolte decine di testimonianze e acquisiti centinaia di documenti e pare che si cominci a fare chiarezza sulla questione, fatto che comporta uno scatto “qualitativo”, come scrive La Stampa, dei reati. A quelli già contestati, lesioni e omicidio colposo, si aggiungerebbe ora l’aggravante di aver agito in concorso tra più persone. L’accusa, se provata e una volta conclusi tutti i gradi di giudizio di un eventuale processo, potrebbe portare a condanne fino a 12 anni di carcere e la possibile interdizione dai pubblici uffici per gli amministratori coinvolti nel disastro del 3 giugno.
Le indagini avrebbero portato alla luce, anche grazie a testimonianze, continua La Stampa, lacune e omissioni su molteplici aspetti tra i quali le riunioni preparatorie e operative (soltanto tre), l’allestimento della piazza, le autorizzazioni rilasciate, i mancati divieti, la gestione della sicurezza, i controlli. Lei, la Sindaca, quella sera era a Cardiff perché la patente a 5Stelle le donava l’infallibilità.
(4 novembre 2017)
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