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Chiara Appendino trova i colpevoli del 3 giugno ed annuncia la stretta sui… Venditori abusivi

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di G.G.

 

 

 

 

 

Eccola la supersindaca Chiara Appendino che riesce a scovare a chi addossare la responsabilità per quanto successo il 3 giugno durante la notte della Champions League, che da serata di festa si è trasformata in serata da incubo. Non solo per la Juventus. Appendino non stupisce nemmeno più di tanto con le dichiarazioni rilasciate a La Stampa. Parla di “limitazioni alla vendita di bevande alcoliche” e del “coinvolgimento delle società sportive”, nell’organizzazione di futuri simili eventi. I fatti di Piazza San Carlo “ci hanno profondamente colpito”, dice, perché non si sa ancora come sia potuto succedere che una serata di festa si sia trasformata in una tragedia con più di 1500 feriti, alcuni dei quali gravissimi, per una causa che “resta ancora ignota”. Poi, improvvisamente, Appendino trova un colpevole più per la tranquillità della sua coscienza di Sindaca con delega alla Sicurezza (e all’Incapacità) che per qualche vendetta reclamata dai torinesi – che di Appendino non ne posso già più, proprio come i romani con Virginia Raggi – e si scaglia ingiustificatamente contro i venditori abusivi con una dichiarazione non necessaria, inutile ai fini della soluzione dei problemi legati alla notte del 3 giugno, che è segno della profonda intolleranza che anima i politici a 5Stelle, arrivati al potere per dimostrare agli altri quanto erano bravi e rivelatisi assolutamente inadeguati.

“La piaga dei venditori abusivi – ha dichiarato Appendino – è un grave problema che può essere affrontato solo grazie a ulteriori azioni di prevenzione e repressione” – ha detto proprio “repressione” – che devono necessariamente essere condivise da tutte le forze dell’ordine”. Ci sembra di capire che Appendino intenda dire che a causa dell’alcool venduto dagli abusivi sia successo ciò che è successo, ma il divieto di vendita di alcoolici va dalle 23 alle 7 del mattino ed i fatti di piazza San Carlo sono avvenuti prima delle 23, essendo a quell’ora la finale di Champions League già archiviata.

Chiara Appendino è un’incapace e dovrebbe dimettersi subito. Non per questioni politiche, ma strettamente pratiche. Appendino non è in grado di gestire Torino da nessun punto di vista: né economico né pratico. L’evento del 3 giugno, gestito come se si trattasse di ordinaria amministrazione, era in realtà un evento straordinario e come evento straordinario doveva essere gestito. Piero Fassino, ex Sindaco di Torino grazie alle gestione del quale Chiara Appendino ha vissuto dieci mesi col vento in poppa, non gliele manda a dire: “La gestione di piazza San Carlo per la diretta della finale di Champions è stata affrontata con superficialità, richiamandosi solo all’ordinarietà della prassi, quando invece erano necessarie misure straordinarie. È ora che la sindaca Appendino si assuma le responsabilità che competono al suo ruolo, che talvolta sono anche più grandi di quelle dovute”.

Nemmeno le altre opposizioni ci vanno già leggere. Per il gruppo de I Moderati è chiaro come “La sindaca non sia in grado di gestire i fenomeni complessi inerenti la sicurezza urbana e l’ordine pubblico”, ed il minimo che potrebbe fare sarebbe “Chiedere scusa alla città”. Ma Appendino è già oltre: accecata dal furore persecutorio verso gli abusivi che dovrebbero salvarle la faccia. Nel vocabolario a 5Stelle la parola “responsabilità” non esiste, si da’ sempre la colpa a qualcun altro: oggi gli ambulanti, domani gli stranieri, dopodomani qualcun altro ancora. Tutto fuorché ammettere di essere un’improvvisata banda di incapaci a gestire non soltanto una città che gli è stata consegnata dopo le elezioni, ma persino – e la tragedia sta proprio lì – la responsabilità che la gestione di una città comporta. 

Un atteggiamento, quello di Chiara Appendino, vergognoso. Come vergognose appaiono le sue dichiarazioni vuote, solo superficialmente tecniche, che nascondono un profondo disinteresse per i fatti, e rivelano l’unica preoccupazione di Appendino che è poi quella di tutti i 5Stelle: salvare la poltrona.

 

 

 

(5 giugno 2017)




 

 

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