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Mutamenti climatici: un piano di adattamento pilota ha coinvolto le PMI torinesi

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di Redazione #Torino twitter@gaiaitaliacomlo #clima

 

 

 

Le città si attrezzano per affrontare i mutamenti climatici e Torino è tra quelle più attive nel percorso finalizzato alla predisposizione di un piano di adattamento. Il progetto europeo Life DERRIS è nato tre anni fa per favorire la creazione di una partnership pubblico-privato nella definizione di una strategia per affrontare i fenomeni atmosferici eccezionali conseguenti al surriscaldamento del pianeta e Torino ne è città pilota. Un percorso che termina a settembre e che ha permesso di affrontare il tema dell’adattamento nell’ambito delle aree industriali, coinvolgendole nell’identificazione delle vulnerabilità per le imprese e delle azioni per ridurre quest’esposizione. DERRIS ha avuto l’obiettivo di testare un metodo di approccio e di favorire la crescita di una cultura del rischio nelle Pubbliche amministrazioni e nelle Pmi.

L’Amministrazione comunale ha scelto di agire in sei ambiti territoriali con elevata presenza di Pmi nell’area nord della città, dove, a seguito di un percorso impegnativo, ha identificato trenta imprese valutando la loro capacità di difendersi da eventi atmosferici di forte intensità e scrivendo con loro un Piano di adattamento che permetterà loro di ridurre i possibili danni e di ridurre il tempo di ripartenza dopo eventuali interruzioni della produzione. Si stima infatti che il 90% delle PMI che interrompono la produzione per più di una settimana falliscano entro un anno. Negli ultimi cinque anni 22mila imprese sono state danneggiate da eventi riconducibili a terremoti e dissesto idrogeologico; circa 800mila imprese sono collocate in aree a dissesto idrogeologico. Le imprese mancano quindi di strumenti per affrontare, gestire e valutare questi rischi e spesso li sottovalutano.

Il progetto ha dato l’opportunità di svolgere una prima analisi di vulnerabilità che ha sottolineato come il territorio è effettivamente interessato da mutamenti climatici importanti, soprattutto in termini di ondate di calore, periodi di siccità, aumento delle precipitazioni e della loro intensità ed eventi estremi.

L’esperienza torinese è replicata in altre dieci città italiane. Oltre all’accompagnamento alle imprese, l’azione della Città di Torino si è orientata all’interno della macchina comunale – costituendo un gruppo di lavoro interassessorile – e verso gli altri enti e utility per diffondere la cultura del rischio e predisporre il terreno per la nuova fase di lavoro: la definizione di un Piano di adattamento cittadino. Un percorso che Torino non farà da sola: si confronterà con altre esperienze italiane ma soprattutto proseguirà nel confronto con Portland, la città dell’Oregon che è tra le più avanzate nel mondo in questo ambito ed è giunta alla quarta revisione del suo Piano climatico.

Giovedì 7 giugno alle 17, nella sala Bobbio di via Corte d’Appello 16 gli amministratori torinesi si confronteranno con i colleghi della Città di Portland nell’ambito del terzo appuntamento di “Torino climate lab”, incontro aperto al pubblico.

 





 

(4 giugno 2018)

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