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Via i clochard dal centro di Torino (che fanno brutto), “muscolarmente” sequestrati cani e coperte. La sindaca Appendino tace (non che sia una novità)

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di Giancarlo Grassi, #Norazzismo

 

Gli indecorosi clochard che hanno addirittura l’ardire di voler dormire sotto i portici, ché non si sa mai che piova, e che addirittura hanno un cane, e coperte per coprirsi, questi presuntuosi, sono incappati nel furore della nuova ordinanza certamente non estranea alla giunta del M5S e del buon assessore all’indecoroso decoro, che non potevano non essere informati, che addirittura consente alle forze dell’ordine il sequestro dei cani dei senzatetto che, per fortuna, al contrario delle coperte con le quali i clochard si coprono, non finiscono nei cassonetti.

L’operazione celebra la grande umanità della giunta Appendino, che per non sciogliersi in lacrime evita accuratamente ogni commento sulla vergognosa vicenda, e racconta anche attraverso le parole de La Stampa e della stampa tutta, la prova tutta muscoli, divise e rispetto istituzionale della forze dell’ordine che cacciano i senzatetto, colpevoli di non avere un tetto e questo non si fa, ragazzacci, che sequestrano le coperte e le buttano tra i rifiuti via camioncino dell’Amiat che le consegnerà direttamente alle discariche.

Hanno freddo? Cazzi loro.

Finiscono tra i rifiuti anche le cibarie fornite dai volontari che di notte vanno in giro per la città a dare una mano a questi poveracci. Perché l’ordine prima di tutto e i clochard, al contrario del razzismo e dell’odio sociale contro chi ha meno, sono portatori di disordine.

Perché vedete, i senzatetto ricevono elemosine e questo per la città è un problema: “Fino a 100 € al giorno” ha tuonato il comandante dei Vigili Urbani di Torino Bezzon che ha invitato a non elargire elemosine ai bisognosi – vuoi vedere che la giunta leghista di Sassuolo, nel modenese, che voleva istituire un “registro informale” di coloro che elargivano elemosine ha fatto scuola? –  invitando a non farlo soprattutto in centro città, che l’elemosina in centro non si può vedere, perché “Se non beccano [sic] nulla accetteranno le nostre proposte di andare nei dormitori”, come da spigoloso report del quotidiano La Stampa.

Naturalmente il servizio offerto da Polizia e Municipale era richiesto dai cittadini, che giustamente in tempi di pandemia, costretti a casa da innumerevoli DPCM, hanno avuto il tempo di contare i soldi in tasca ai clochard e correre a denunciare la loro immonda ricchezza.

Sanificati i luoghi dalle sporche presenze clochardiane, con gaudio e felicitate dei cittadini [sic] che hanno richiesto l’intervento, ora si attenderebbe un messaggio pacificatore ed esplicativo dell’assessore competente e di Chiara Appendino, sindaca che ne ha viste più lei da quando è stata eletta che un comune cittadino in tutta la sua vita, che spieghi innanzitutto le ragioni dell’operazione, ma soprattutto perché Lei, che di Torino è Sindaca e madre, non abbia fatto nulla per impedirla o per cercare un modo meno indecoroso e disumano di restituire il decoro [sic] alla città.

Suona pleonastico ricordare a cosa portano l’intolleranza, l’odio verso l’altro e l’ingiustizia sociale. Quindi non lo faremo. Fino a quando non sentiremo qualcuno lamentarsi perché il paese è diventato invivibile. Ciò che stupisce di più al di là dell’operazione? La difesa d’ufficio della discriminazione per decoro dell’ufficio stampa a cinque stelle della sindaca a 5 stelle. Quasi fossero leghisti qualsiasi.

 

(5 febbraio 2021)

©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 




 

 

 

 

 

 

 



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