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Ballottaggi Amministrative 2022: dal segretario PD Furia alcune valutazioni

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di Redazione Torino

Dalla segreteria regionale del PD Piemonte riceviamo a pubblichiamo integralmente il seguente comunicato stampa a firma del segretario Paolo Furia.

1) il centrosinistra vince in tutta Italia, anche se in presenza di una forte riduzione della partecipazione al voto rispetto al primo turno. Ciò significa che il popolo del centrosinistra è tornato al voto in massa, mentre tanti elettori del centrodestra hanno smobilitato. L’astensione ha colpito decisamente di più il centrodestra. Ciò avviene quando la proposta appare poco credibile, quando si ha la sensazione di andare a votare ”il meno peggio”. Il morale resta basso e non si fa lo sforzo di andare a votare due volte. L’elettorato ha invece trovato più convincenti e credibili le proposte del centrosinistra, costruite SEMPRE sul territorio, mai calate dall’alto sulla base di equilibrismi di corrente, sempre rispettose della diversità e delle esigenze dei luoghi. Questo può fare davvero la differenza.
2) Il Pd si afferma come perno di una coalizione ampia, che riunisce ciò che negli anni è andato a distinguersi: il centro popolare, il centro liberale, le sinistre di movimento e di avanguardia, il M5S che ha ormai poco a che vedere con ciò che era ai tempi dei violenti attacchi verbali a tutti coloro che erano diversi. Tutte queste diversità devono e possono imparare a convivere intorno a progetti chiari, dove nessuno abbia mire egemoniche / nemmeno il Pd, il cui ruolo non può essere messo in discussione, ma che può effettivamente anche fare un passo indietro quando componenti civiche o di altre formazioni alleate esprimono rappresentanti forti e stimati sul territorio. Campo largo, va ripetuto allo sfinimento, non è “l’alleanza Pd/5 Stelle”, che, pure questo va ripetuto allo sfinimento, è la semplificazione mediatica collegata ai numeri parlamentari, dove nessun governo può farsi senza l’alleanza col M5S per i loro numeri. Il campo largo è un più ampio progetto di ricomposizione di un centrosinistra “diffuso”, che, al di là dei personalismi, ne sono convinto, può ritrovare le ragioni dello stare insieme.
3) il centrodestra è logorato dalle sue faide interne e questo si vede chiaramente nei risultati. Molti portatori di voti, finito di “portarli” per il loro candidato in consiglio comunale, non sono tornati alle urne per il ballottaggio una volta incassato (o perduto) il risultato personale del primo turno. Ma occhio a pensare di aver già vinto le politiche perché, a legge elettorale invariata, non ci saranno due turni. Alle politiche Meloni (e in misura minore Salvini) potranno contare sulla loro popolarità personale, televisiva, per affermarsi. Il centrosinistra deve pertanto attrezzarsi, sapendo che non ci sarà nessun secondo tempo.
4) anche in Piemonte, nonostante l’annuncite del Presidente Cirio e la sua abilità di muoversi nascondendo i limiti conclamati della coalizione con cui si è candidato e governa, l’aria sta cambiando. Riconquistare Alessandria, ma anche Omegna, significa tornare competitivi in luoghi che qualcuno aveva ormai dato per scontato come feudi di destra. Il capogruppo della Lega in Parlamento, Molinari, alessandrino, esce sconfitto così come esce sconfitto il capogruppo della Lega in Regione, il verbano Preioni. Dopo la splendida vittoria al primo turno di Grugliasco, il centrosinistra regala a Cuneo la sua prima sindaca donna e a Chivasso si ricompatta per sconfiggere una destra preoccupante. Perdiamo dove andiamo divisi, come a Savigliano: una lezione molto semplice, che la storia si incarica di richiamare ogni santa volta, e che non sempre viene appresa. Bisogna comunque sapere che il centrodestra è ancora molto forte e che non c’è da montarsi la testa. Restano ampie sacche di rabbia, protesta e sfiducia, che questa volta non si sono tradotte in un voto a qualche soggetto urlante, ma che probabilmente attendono solo nuova rappresentanza. Una parte di quel voto potrà essere recuperato da noi se sapremo scegliere le battaglie giuste, quelle che toccano la vita dei lavoratori, dei giovani, degli imprenditori del nostro piccolo tessuto economico industriale. Per questo abbiamo lavorato in questi anni: per rimettere al centro le ragioni del precariato, per ridurre le disuguaglianze e per difendere sanità e scuola e ricerca pubbliche. Continueremo su questa strada, uniti, e i risultati arriveranno, ancora.

Il comunicato è pubblicato integralmente così come arrivato in redazione.

 

(27 giugno 2022)

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