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Il Sindaco di Torino e la “sindrome da vice del Sindaco di Milano”. Pare non vi sia cura

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di M.M.

È un problema che sembra ormai far parte delle prerogative istituzionali quello che “impone” ai sindaci di Torino di fare da “vice” ai sindaci di Milano. Appendino ci era riuscita in modo impeccabile ed il suo successore, Stefano Lorusso, si è decisamente mostrato all’altezza. Le periferie sono abbandonate alla violenza ed all’anarchia. Il centro sociale Askatasuna, che, in nome di non si sa bene quale superiorità morale, ritiene giusto ed accettabile aggredire la gente che ha una visione del mondo diversa, occupare i palazzi delle università e vandalizzare la città è stato legalizzato come “bene comune della Città”.

Non si sa bene per quale motivo, ma alle elezioni europee le circoscrizioni sono esageratamente grandi, quindi, il Piemonte, la Liguria, la Lombardia e la Valle d’Aosta formano un’unica grande circoscrizione, da circa tredici milioni di elettori: l’Italia nord-occidentale, che elegge 20 dei 76 deputati europei assegnati all’Italia. Il Partito Democratico, che sta perdendo la storica occasione di rinnovarsi per prepararsi seriamente al dopo Meloni, ha deciso, invece, di dare uno spettacolo piuttosto pietoso.

Il sindaco di Torino Stefano Lorusso, al posto di appoggiare uno dei candidati PD piemontesi, ha preferito dare l’appoggio ad un assessore milanese, un certo Pierfrancesco Maran, scatenando così l’ira dei candidati piemontesi, già decisamente svantaggiati per le dimensioni della circoscrizione, che sposta l’ago della bilancia sugli elettori lombardi. Lorusso ha giustificato l’appoggio a Maran con una dichiarazione che lascia sbigottiti: “Non si tratta di campanilismi, ma se il Piemonte vuole essere centrale in Europa deve anche lavorare per avere dei rappresentanti”. Tralasciando il fatto che il Piemonte ha già dei rappresentanti in Europa, ma anche in Regione, che lavorano abbastanza bene, la frase di Lorusso può essere anche offensiva verso i candidati PD piemontesi alle elezioni europee. Un esempio è proprio offerto da un certo Luca Jahier: “Cosa posso dire, mi è sembrata una scivolata sgraziata questo endorsement diretto. O il sindaco di Torino valuta non adeguati i candidati piemontesi del PD o ritiene che gli interessi di Torino e della sua area metropolitana siano meglio rappresentati da un assessore milanese”.

Ci sono coloro che chiedono le dimissioni di Lorusso (e detto tra di noi, sarebbe proprio il caso che si dimettesse il prima possibile, è mia personale opinione) per il c.d. sistema Torino del PD, di cui non si sente più parlare, ma di cui tutti sappiamo qualcosa. Lorusso non sta simpatico neanche ai suoi: la candidata del centrosinistra alle elezioni regionali, Gianna Pentenero, faceva proprio parte della giunta Lorusso prima di dimettersi per correre contro Alberto Cirio, attuale governatore di centrodestra, come presidente della Regione. Pare, infatti, come riportato da Lo Spiffero che non fosse sicura neanche la partecipazione di Lorusso ad un palco organizzato per il primo giugno in Piazza Solferino con la segretaria Elly Schlein e Pentenero, alla quale era sfuggito un “speriamo che venga” al termine di un suo intervento alla Coldiretti.

 

 

(5 giugno 2024)

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