di Giovanna Di Rosa #Torino twitter@torinonewsgaia #Politica
Alla fine la decisione è arrivata, la sindaca quella brava che finito il lavoro amministrativo impostato dalla giunta Fassino non è più riuscita a muovere un cavallo (il mio regno per un cavallo) ha deciso che non correrà più per la carica di Sindaco scatenando il silente entusiasmo dei torinesi (i torinesi non gridano, si entusiasmano in silenzio dentro di loro, non sia mai che un sorriso gli scateni una ruga), sperando che non se ne abbiano a male per questa affettuosa presa in giro.
Appendino non si ricandida e lo fa con un’uscita di scena da vera regina, dichiarando di avere “deciso di fare un passo di lato: non correrò nuovamente per la carica di sindaca della Città di Torino. È una scelta di coerenza. Mi sono candidata nel 2016 accettando delle regole e facendo della coerenza un faro della mia attività politica e amministrativa”.
Dice “coerenza”, ha il buon gusto di non rivendicare capacità e competenze.
Dunque la Sindaca Quella Brava lascia. Fa un passo di lato, per dirla alla sua maniera. Non lascia granché, a parte macerie e la rivendicazione di robe fatte per la comunità LGBTI come se Torino su quei temi non fosse all’avanguardia da prima che lei nascesse, ma questo è il M5S baby. Ci togliamo dai piedi, ma lo facciamo in pompa magna, perché siamo stati i salvatori della patria. Se va bene il gesto della Sindaca di Torino, condannata per falso (lei imputa la condanna ad un semplice errore contabile, e non c’è ragione di non crederle, ma stoicamente, se ne assume la responsabilità), potrebbe ispirare la Sindaca di Roma Virginia Raggi a lasciare campo libero al suo successore (pare che ci sia tutto il pensionume di Forza Italia che scalpita per sostituirla). Certo toccherà vedere quanto soffice sarà il velluto della prossima poltrona.
La corsa per la successione a Torino è aperta. Appendino lascia. Il viva Appendino lo lasciamo ai fanatici.
(14 ottobre 2020)
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