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Il “fascismo” di certi sedicenti “antifascismi”

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di Matteo Marra

È il 25 aprile, Matteo Salvini ha avuto una delle sue intuizioni geniali: candidare il generale Vannacci contro il parere di molti nomi importanti della Lega. Salvini, dopo che due dei suoi neuroni si sono consultati, ha deciso di rilasciare una dichiarazione illuminata: “Sono contento che gli Italiani nelle liste della Lega, in tutti i collegi elettorali, possano scegliere il nome del generale Roberto Vannacci”, grazie Matteo, grazie, senza Vannacci candidato gli Italiani non avrebbero proprio saputo chi votare alle europee. Tralasciando il discorso su quell’abominio antidemocratico che consiste, sostanzialmente, nella possibilità di un candidato di candidarsi in tutti i collegi elettorali. Salvini ha deciso di annunciare la candidatura del caro generale alla presentazione del proprio libro, chiamato Controvento. L’Italia che non si arrende. Nome, questo, di estrema fantasia. Basti pensare che il libro di Vannacci si chiama Il mondo al contrario.

In Controvento, Salvini cita proprio il suo nuovo amante: “Nei mesi scorsi, un generale dell’esercito come Roberto Vannacci è stato travolto da fango e critiche per il suo libro Il mondo al contrario, in cui esprimeva opinioni sgradite al conformismo del politicamente corretto. Il militare è stato infangato, linciato, dileggiato. E pazienza se il suo libro ha venduto più di autori chic che poi danno lezioni sui giornali e in TV. Aggiungo, per chiarezza: non condivido tutte le riflessioni di Vannacci, ma difendo strenuamente il diritto di esprimere delle idee. Anzi, la comune battaglia a difesa dell’Italia, della sicurezza e delle libertà ci ha portato a condividere, per i prossimi anni, l’impegno a cambiare questa Europa con la candidatura nelle liste della Lega. Si tratta di un uomo dello Stato che ha difeso gli interessi nazionali in decine di missioni all’estero, dalla Somalia all’Afghanistan, dal Ruanda all’Iraq, dai Balcani alla Libia, salvando vite umane”. Ma la domanda che dobbiamo porci è: avevamo davvero bisogno di questi sommi capolavori della letteratura?

Ecco, Salvini e Vannacci sono la dimostrazione di quanto l’attuale classe politica abbia un bisogno estremo di un immediato rinnovamento. Esigenza, questa, che si avverte anche guardando la sinistra italiana, che è abituata a trasformare tutte le lotte che le dovrebbero competere in delle guerre di forma, dove la sostanza viene lentamente consumata fino a diventare niente. Si tratta del trionfo del nichilismo. Non si pongono valori positivi, tutta la politica è costruita sulla negazione di qualcosa: l’antifascismo è, quindi, un dire semplicemente no al fascismo, anche e troppe volte attraverso metodi fascisti, che sono proprio giustificati per combattere il fascismo a parole. L’ambientalismo non è la tutela dell’ambiente in quanto tale, ma è negazione del capitalismo. Tutti argomenti che vogliono condurre solo ad una cosa: diminuire le libertà.

La Lega candiderà anche Vannacci, ma Allenza Verdi e Sinistra ha candidato Ilaria Salis. Indipendentemente dal fatto che Salis sia innocente o sia colpevole, questo non spetta a noi deciderlo, è accusata di aver usato la violenza per motivi politici. Candidare una persona accusata di ritenere legittima la violenza fisica per motivi ideologici e, quindi, in ultima analisi, di imporre la propria visione del mondo attraverso la violenza, che è un metodo fascista, vuol dire non combattere i fascisti. Se non a parole. Vuol dire essere similmente schiavi della propria visione come superiore a tutte le altre, errore nel quale molti esponenti di certa sinistra italiana, non necessariamente istituzionali, spesso più da strada che da poltrona cadono da decenni e continuano a dimostrare oggi, ponendosi al di sopra delle regole democratiche della lotta politica.

Così ritorna il tema: “l’antifascismo formale”, quello fatto a parole versus azioni considerate “antifasciste” ma fasciste nei fatti. Non fascisti sostanziali, come direbbe qualcuno con faciloneria, ma nella forma con questi superficiali attori politici che affrontano dilettantisticamente le cose da grandi. Vale a destra e vale a sinistra.

 

 

(26 aprile 2024)

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