di Ivan Remonato
Lo abbiamo visto in molti e invito chi non lo ha fatto a guardarlo, non riprendo la trama e non faccio nessuna considerazione sul film, inizio dalla fine. Il film si conclude con il protagonista che riesce a condurre una nave, stracolma di persone disperate alla ricerca di un futuro, dalla Libia all’Italia, felice di essere riuscito a raggiungere le nostre coste.
Credo il protagonista sia ingenuo nell’essere felice, vediamo quali scenari potrebbero attenderlo :
- Potrebbe essere accusato e condannato perché giuridicamente definito scafista, è lui che conduce la nave portando esseri umani in salvo dall’inferno libico alla “ civiltà europea “.
Quindi forse sorride felice di fronte alla prospettiva di finire nelle patrie galere.
- Se gli andasse bene potrebbe non essere accusato, scendere dalla nave, finendo ammassato insieme ad altre persone, e, una volta liberato sul nostro territorio, essere “ libero” di cercare fortuna, vediamo alcune delle opportunità che potrebbe avere :
- Finire a lavorare come schiavo nei nostri campi, una montagna di ore sottopagate senza alcun diritto.
- Chiedere l’elemosina.
- Essere sfruttato nell’edilizia sottopagato e in nero, senza il rispetto di alcuna norma di sicurezza.
- Fare il rider, attraverso forme di caporalato, e pedalare a più non posso, ovunque per soddisfare i nostri appetiti.
Quindi forse sorride felice in attesa di essere usato come carne da macello dal nostro sistema economico. Cosa lo attende sotto l’aspetto umano, lui per molti è un clandestino, un pericolo, un illegale, un essere che attenta al nostro benessere, al nostro perbenismo e a chissà cos’altro.
Quindi forse sorride felice di incontrare chi lo guarderà male per il colore della sua pelle, per la sua provenienza e che vorrebbe che non fosse mai partito, o fosse rimasto bloccato in Libia, o morto in mare.
Insomma alla domanda nel titolo la mia risposta è, sorride perché ignora cosa lo aspetta.
(8 aprile 2024)
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